L’edizione odierna di “Repubblica” da i voti anche a chi ha permesso la rinascita del Palermo nel 2019. Ecco quanto si legge:
Dario Mirri 7
Ha investito 2,8 milioni di euro, per pagare gli stipendi dei giocatori a febbraio, comprando spazi pubblicitari trasformati poi in carta straccia con il fallimento. A luglio ha vinto il bando per la rinascita del club rosanero. Insieme al padre Daniele con la Damir, Tony Di Piazza come azionista di minoranza e al suo staff tecnico e amministrativo guidato dall’amministratore delegato Rinaldo Sagramola sta mantenendo fede alle promesse: creare una società eticamente sostenibile, che crei appartenenza e che faccia risultati. Il voto poteva essere più alto se ci fosse stata chiarezza per i vecchi dipendenti del club che non sono stati riassorbiti dalla nuova società, soprattutto per quelle posizioni esternalizzate o rimpiazzate da stagisti.
Rosario Pergolizzi 7,5
Non piace proprio a tutti i tifosi. Va considerato, però, che si è ritrovato in ritiro il 12 agosto con dieci calciatori e nove palloni; che il primo settembre ha esordito in campionato guidando la squadra al record di dieci vittorie iniziali consecutive; che ha chiuso il girone d’andata al primo posto e che dall’inizio della stagione ripete che il suo Palermo non farà il vuoto perché ci sono squadre attrezzate come e meglio della sua. Tocca al club dargli i rinforzi giusti per evitare che diventi il terzo allenatore di fila a laurearsi campione d’inverno e rimanere con un pugno di mosche in mano.
Mario Alberto Santana 8
Il capitano del nuovo Palermo ha creduto al progetto accantonando i propositi di appendere le scarpe al chiodo. Dopo avere legato il suo nome al periodo migliore dei rosanero, voleva legarlo a quello della rinascita. In dodici partite ha fatto la differenza con tre gol e due assist prima di rompersi il tendine d’Achille. Pergolizzi ha perso non solo una fonte di gioco, ma anche un leader in campo. Santana si è messo a disposizione per continuare a guidare la squadra anche dalla panchina.