Piccola crisi per il Palermo che si trova in ritiro a Coccaglio. La squadra sta già preparando la sfida di sabato contro la Pro Vercelli e il patron Zamparini è andato a trovarla per capire se ci fossero dei malumori, ma così non sembra essere, anzi. Il patron ha anche avuto un colloquio con Tedino e Lupo nel quale si è analizzato le ultime sfide di campionato. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna di la “Repubblica”:
“Aspetto mentale più che tecnico, involuzione dal punto di vista della pericolosità offensiva e avversarie che dopo il mercato di gennaio hanno iniziato a correre come non avevano fatto prima. Sono tre i punti della crisi che il Palermo proverà a risolvere nel corso del ritiro che è iniziato ieri a Coccaglio. Dal club di viale del Fante ci si affretta a sottolineare che non è un ritiro punitivo, ma la squadra ha l’obbligo di riattaccare la spina dopo tre sconfitte consecutive che hanno allontanato il primo posto occupato da Frosinone ed Empoli di sei punti. Chi si aspettava uno Zamparini tuonante è rimasto deluso. Il patron del Palermo è arrivato a Coccaglio, ha pranzato in ritiro, ha salutato la squadra ribadendo l’importanza della promozione per la società e per il futuro dei giocatori stessi, e poi è ripartito. Ai giocatori, come martedì scorso allo stadio in occasione del blitz dopo la sconfitta contro il Foggia, ha cercato di trasmettere serenità. Li ha incitati, con qualcuno ha anche scambiato quattro chiacchiere a solo per capire se possono esserci disaccordi all’interno del gruppo, ma anche stavolta il messaggio che gli è arrivato è quello di una squadra compatta. L’allarme per il Palermo che ha perso la terza partita di fila però suona e anche in modo insistente. L’ennesimo ritiro nell’albergo di Coccaglio che negli ultimi anni ha visto raduni precampionato e crisi di metà stagione è iniziato poco prima di ora di pranzo quando la squadra, partita di mattina da Palermo con un volo charter, ha raggiunto la struttura che la ospiterà fino alla partita contro la Pro Vercelli. I motivi della crisi Zamparini li ha affrontati in confronti individuali e poi di staff con il direttore sportivo Lupo e con l’allenatore Tedino. Un summit a carte scoperte con l’analisi tecnico tattica sullo sviluppo delle ultime partite messo al confronto con quelle in cui i rosanero viaggiavano spediti. Il difetto delle poche occasioni concretizzate c’è sempre stato, ma prima la fase difensiva permetteva di capitalizzare al massimo. Adesso no. I dati sul rendimento atletico di ogni singolo giocatore nel complesso non sono negativi. Ma quello che preoccupa è l’aspetto psicologico di una squadra che si è sentita forse già promossa in A subito dopo il giro di boa di metà stagione. Niente da eccepire per Zamparini sulla gestione del gruppo, ma l’ovvio intendimento che il cambio di passo deve arrivare subito. Dal punto di vista lavorativo per la squadra è cambiato poco, con una seduta di allenamento tipica della ripresa della preparazione, mentre oggi il programma prevede una doppia seduta di allenamento. Quello su cui non si può intervenire e che in questo momento sta facendo la differenza è il mercato. Che le operazioni non avrebbero cambiato volto del Palermo lo si sapeva soprattutto per l’istanza di fallimento che pende sulla società. Probabilmente nessuno si aspettava che Empoli e Frosinone ripartissero così lanciate. Ma i risultati stanno dicendo che sulla bilancia le partenze di Cionek ed Embalo pesano di più degli arrivi di Fiore e Moreo. Tedino assicura che ha le carte in regola per rimettere in piedi il suo Palermo. Se ci riuscirà si dovrà vedere già sabato”.