L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla sfida tra Palermo e Biancavilla, che vedrà il ritorno al “Barbera” dell’odiato rivale Giuseppe Mascara. I tifosi del Palermo lo hanno rimosso, quelli del Catania decisamente no. Chissà se Peppe Mascara, domenica quando uscirà dal tunnel degli spogliatoi per sedersi sulla panchina del Biancavilla, ripenserà a quel tiro al volo da centrocampo che terminò la sua traiettoria alle spalle del portiere del Palermo Marco Amelia sotto la curva sud. Se non dovesse farlo lo aiuteranno le bordate di fischi che gli arriveranno da parte dei tifosi del Palermo a ricordare. Proprio quei sostenitori che una volta erano i suoi tifosi e che anche per quel gol, non solo perché ha legato la sua carriera in serie A alla maglia del Catania, lo hanno consacrato a nemico carissimo. E pensare che una volta Mascara più che farli disperare per un gol, li faceva proprio esultare i tifosi del Palermo. In due stagioni, in quarantuno partite fra serie B e coppa Italia, è accaduto dieci volte che chi ora lo fischia abbia esultato per le sue reti e le sue giocate. Poi, l’attaccante di Caltagirone, è diventato il capitano del Catania. «Per me è sempre un derby – dice Mascara – so quello che mi aspetta. Abbiamo rispetto per tutti e paura di nessuno. Giochiamo sul campo della capolista e fra loro e noi non siamo certo noi che abbiamo qualcosa da perdere. Proveremo a metterli in difficoltà». All’andata, all’esordio sulla panchina etnea, riuscì a far giocare bene la squadra.