L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Carmelo Mancuso, tecnico dell’Fc Messina.
Smaltita la delusione per la mancata riammissione in Lega Pro, il Football Club Messina riparte dal tecnico palermitano, ma ormai messinese d’adozione, Carmelo Mancuso. Classe 1965, Mancuso ha cominciato la sua carriera in panchina nel 2002, in Eccellenza, alla guida dell’Atletico Catania e soprattutto ha guidato per un triennio la formazione Primavera del Messina quando il team peloritano militava in serie A.
L’Fc riparte da tanti giovani e con un budget ridimensionato, ma a Mancuso non manca l’entusiasmo. Il tecnico custodisce nel suo cassetto dei ricordi momenti indelebili ripensando all’estate del 1985, quando il Milan di Liedholm acquistò quel giovane e imponente terzino sinistro siciliano dal Messina, e assieme a lui il campione del mondo “Pablito” Rossi dalla Juventus: «Era il primo Milan di Berlusconi – ricorda – che rilevò la società portando con sé Galliani e Braida, gettando le basi per costruire quello che sarebbe diventato uno dei club più vincenti nella storia del calcio. Io ero giovanissimo e ho avuto la fortuna di giocare con Paolo Rossi. Sorrideva sempre, viveva il calcio con amore e con la giusta leggerezza. E da campione del mondo trattava allo stesso modo i giovani, come me, e i senatori come Baresi e Tassotti».