L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts:
«Apriamo in un contesto decisamente più favorevole di quello di alcune settimane fa. Siamo nella quinta settimana consecutiva di riduzione della diffusione del nuovo Coronavirus e fortunatamente osserviamo anche un calo della pressione sui servizi sanitari.
Ovviamente, riaprendo, un pochino di ripresa dei casi potrà esserci, però come ha detto il presidente del Consiglio stiamo adottando una strategia graduale e progressiva, per ripristinare attività economiche e sociali rispetto alle quali vi era un’importante sofferenza del Paese a tutti i livelli. L’obiettivo è di riaprire per non chiudere più, per questo sono importanti gradualità e progressività. Senza queste caratteristiche il rischio di dover tornare indietro aumenterebbe».
«Si è agito per tutelare al massimo coloro che vengono vaccinati. Non dobbiamo mai dimenticarci che ci stiamo confrontando con una situazione nuova. Non devono né sorprendere né sconcertare eventuali aggiustamenti di tiro. Anzi vanno letti in modo opposto: come dimostrazione di flessibilità e di adeguamento alle evidenze. E, comunque, oltre i 60 anni è stato indicato un uso preferenziale, nessuno ha detto che non si possano ricevere anche sotto quell’età. Non temo particolarmente le varianti presenti ora perché i vaccini possono comunque dare una chiara e indiscutibile protezione contro di loro. Visto che non sappiamo quanto dura l’immunità, comunque, non si può dire con quale frequenza andrà ripetuto il vaccino. Ma se dovesse essere necessario rifarlo, ricordiamo che tra un anno, o più, ci sarà una situazione ben diversa, con una pressione epidemiologica nettamente ridotta e, quindi, con la possibilità di programmare e condurre una campagna vaccinale in un contesto meno emergenziale».