Repubblica: “Lo studio della Lega Nazionale Dilettanti, il 30% delle società rischia di sparire”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sullo studio della Lega Nazionale Dilettanti. Secondo un dossier realizzato con il proprio centro di elaborazione dati e il centro studi della Federcalcio, il 30% delle società dilettantistiche italiane rischi concretamente di scomparire, quando la situazione sarà tornata alla normalità. Con effetti devastanti sul piano economico, ma soprattutto sul piano sociale. Dei 680 mila ragazzi tra i 5 e i 16 anni tesserati oggi per una società dilettantistica, ossia il 20% di tutta la popolazione di quella fascia d’età, almeno 200 mila rischiano di non poter proseguire l’attività. E non è un dettaglio: ogni anno le società di calcio dilettantistico tolgono dalla strada e danno opportunità di fare sport impatta sulla riduzione di reati giovanili, la salute con incidenza annuale sulla prevenzione di malattie cardiovascolari, mentali e sul diabete, il benessere percepito. Danni da centinaia di milioni di euro anche per lo Stato, certificati anche da un algoritmo elaborato da Federcalcio e Uefa secondo cui l’attività dilettantistica genera oggi in Italia vantaggi all’economia per 2,1 miliardi all’anno, tra consumi delle società, interventi nell’impiantistica e creazione di occupazione. Stima forse alta ma indicativa. La Lega dilettanti, nel prospetto presentato alla Figc e discusso ieri insieme a quelli presentati da altre Leghe, ha chiesto un contributo pubblico di 12,5 milioni: per compensare quelli che la prossima stagione non entreranno a causa del fallimento di molte società.