L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Messina e su Lo Monaco.
Una storia d’amore mai sbocciata quella tra Messina e Pietro Lo Monaco. Al punto che lo scorso agosto, alla notizia del suo ritorno in riva allo Stretto, i tifosi giallorossi lo avevano accolto a suon di striscioni e cori, contestando anche la scelta del presidente Pietro Sciotto che nonostante l’opposizione della piazza aveva deciso di affidare le chiavi della società all’ex dirigente di Catania e Palermo. I tifosi biancoscudati, non hanno perdonato al dirigente originario di Torre Annunziata il ko casalingo con la Reggina che nel 2015 costò al Messina la retrocessione in serie D e, in questi quattro mesi, hanno esposto fuori dallo stadio “ Franco Scoglio” striscioni di protesta.
Una contestazione permanente che ha fatto da cornice a un avvio di stagione decisamente infelice, con il Messina penultimo posto in classifica. E nel tardo pomeriggio di mercoledì, inaspettatamente e con un freddo comunicato stampa, Lo Monaco si è congedato annunciando l’interruzione del suo rapporto lavorativo con il Messina. Un rapporto a dire il vero mai ufficializzato, tanto che l’ormai ex direttore generale del Messina non è mai stato presentato alla stampa e mai ha preso parte alle conferenze settimanali: «Si conclude il mio rapporto di collaborazione con l’Acr Messina – ha scritto Lo Monaco – una decisione maturata a causa del venir meno del rapporto di fiducia che mi legava al presidente Pietro Sciotto, il quale, da oggi, potrà nominare un nuovo collaboratore per delineare le strategie future della società».
Lo Monaco ha infine aggiunto di aver manifestato al patron la sua « disponibilità ad adempiere agli atti correnti senza percepire alcun emolumento » . Un comunicato che a distanza di poche ore è stato rimosso dai social del club. A causa dei troppi insulti, pesanti, indirizzati a Lo Monaco, ma non solo. Sembra infatti che il presidente Sciotto, legato a Pietro Lo Monaco da un’amicizia trentennale, non fosse stato preventivamente informato dal diretto interessato delle sue dimissioni.
Proprio lunedì, infatti, si era tenuto un lungo vertice tra lo stesso Sciotto e il dirigente campano e le parti sembravano avere ricostruito il loro rapporto, nonostante il disappunto manifestato dal presidente la scorsa domenica, quando aveva lasciato la tribuna con largo anticipo dopo il gol del vantaggio della Fidelis Andria. Nel corso del faccia a faccia era stata rinnovata la fiducia a Capuano, ma Sciotto, deluso dal direttore generale Lo Monaco e dal direttore sportivo Christian Argurio che gli avevano garantito un altro tipo di torneo a fronte degli investimenti fatti, avrebbe bocciato alcune operazioni di mercato pronte ad andare in porto a gennaio. Mercoledì pomeriggio, a 36 ore di distanza e senza nuovi contatti tra le parti, Lo Monaco ha maturato la decisione di interrompere prematuramente ogni rapporto. Da qui l’annuncio delle dimissioni, che il massimo esponente della società peloritana avrebbe però appreso dalla stampa. Un fulmine nel bel mezzo di una pioggia incessante. Ma cosa accadrà adesso? Nessuna comunicazione è arrivata in merito alle altre figure dell’organigramma, tutte legate strettamente a Pietro Lo Monaco, dal direttore sportivo Argurio al segretario Alessandro Failla, dal figlio Vincenzo fino ai responsabili della sicurezza e della logistica. E conoscendo il carattere di Sciotto non sono da escludere ulteriori sorprese nelle prossime ore. Torna fortemente in bilico la posizione di Ezio Capuano, con Sasà Sullo che potrebbe essere richiamato in panchina.