Repubblica: “L’Italia ha traslocato sul Web. Internet ce la farà? Video e lavoro a casa, la Ue teme la paralisi. E chiede a Netflix di ridurre l’alta definizione”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’Italia trasferitasi nel Web a causa della quarantena per arginare il Coronavirus. L’aumento del traffico dati si è fatto vertiginoso. Mentre ci si chiede se l’infrastruttura riuscirà a reggere, dalla Silicon Valley hanno iniziato ad osservarci con attenzione visto che da quelle parti sul comportamento delle persone in Rete hanno costruito fortune senza precedenti. «Da voi gli spettatori dei Live di Facebook e dei video su Instagram sono raddoppiati nelle scorse settimane e così le chiamate via Messenger e WhatsApp», conferma Mark Zuckerberg, in collegamento telefonico con la stampa internazionale dalla sua abitazione di Palo Alto, in California. Il commissario europeo Thierry Breton ha parlato al telefono con Reed Hastings, a capo di Netflix, per ridurre la congestione delle reti Internet fortemente sovraccaricate. «Telelavoro e streaming aiutano molto, ma potrebbero mettere sotto pressione le infrastrutture», ha dichiarato Breton. Ecco perché per «permettere l’accesso a tutti è tempo di #SwitchToStandard, passare a una definizione video più bassa quando l’hd non è necessario». Poche ore dopo Netflix ha annunciato che ridurrà il bitrate per 30 giorni per limitare del 25 per cento l’impatto del traffico sulle reti europee. Mentre a Bruxelles si sta mettendo in piedi il meccanismo di controllo, istituendo con le Tlc un monitoraggio in ogni Stato membro, Tim da noi ha registrato solo nell’ultimo fine settimana un più 75 per cento di afflusso proprio sui servizi di streaming. In generale da quando è cominciata l’emergenza, non c’è solo l’aumento dei volumi del 90 per cento sulla rete fissa, ma anche del 35 su quella mobile. Vodafone parla invece di una crescita del 50 per cento nei mercati più compiti dalla pandemia. Fra smartworking, lezione scolastiche in videoconferenza, chiamate, messaggi, commenti, nel digitale le impennate sono tutte a due o tre cifre. L’uso delle virtual private network, vpn, i software che consentono un accesso diretto e sicuro ai server aziendali, è schizzato del 112 per cento. Audiweb ha registrato una crescita media del traffico del 102 per cento sui siti di informazione e del 51 su quelli di intrattenimento.

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Redazione Ilovepalermocalcio