Repubblica: “L’Isola felice del calcio non c’è più. C’è tutto. Manca solo chi ci mette i soldi”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul calcio siciliano. Bacino d’utenza, tradizione e calore dei tifosi, c’è tutto. Manca solo chi ci mette i soldi, il grande problema del calcio siciliano. Oggi le grandi città isolane sono rappresentate al massimo livello solamente da Trapani B, Catania in C, Palermo e Messina in D. Tutti si ripromettono di seguire il modello del Palermo, con un programma triennale utile all’approdo in B. A Trapani è crisi profonda, con l’ingarbugliata lite tra Alivision e la vecchia proprietà FM Service. A Catania è pesante la situazione debitoria, debiti esattoriali per 20 milioni di euro. Nell’ultimo campionato di D l’Acr di Pietro Sciotto è partito con un budget di 750 mila euro, sforato poi fino a 900 mila, ma il rischio è che l’esperienza di questo club sia arrivata al capolinea per l’ennesima stagione fallimentare che in tre anni ha visto l’alternarsi di nove allenatori e una serie infinita di avvicendamenti di dirigenti e calciatori. L’Fc di Rocco Arena, invece, ha affrontato il campionato con 700 mila euro chiudendo davanti ai rivali cittadini con ambizioni di ripescaggio in serie C.