Repubblica: “L’iraniana Sahar, che voleva solo vedere calcio allo stadio nonostante il divieto per le donne, si è data fuoco”
L’edizione odierna de “La Repubblica” approfondisce la drammatica vicenda di Sahar Khodayari, morta per vedere una partita di calcio e per difendere i diritti delle donne iraniane, per sognare la fine di ogni discriminazione. Ecco quanto riportato: “A 30 anni, la tifosa dell’Esteghlal, prima squadra di Teheran, il 12 marzo era stata arrestata per aver seguito una partita della sua squadra del cuore nello stadio Azadi. Ma in Iran le donne non possono entrare allo stadio. Lei si era travestita, una grande parrucca colorata, un mantello blu, i colori dell’Esteghlal allenato da Andrea Stramaccioni. È stata fermata, ha trascorso tre giorni in carcere e poi è stata rilasciata in vista del processo. La settimana scorsa, quando in tribunale ha capito che i giudici l’avrebbero condannata a sei mesi, ha fatto qualcosa di estremo. Si è inondata di benzina e si è data fuoco. Ustioni sul 90% del corpo che in una settimana l’hanno portata alla morte. Da anni le giovani di Teheran sfidano questo divieto, in ogni modo. La passione per il calcio è semplicemente passione per la libertà e l’uguaglianza. Ieri il Paese è stato scosso profondamente dalla storia di Sahar. Il sito del Ministero della Giustizia è stato travolto dai messaggi di critica, i funzionari hanno risposto che la condanna non era stata ancora emessa, che non era sicuro che la donna sarebbe stata punita. L’ex giocatore del Bayern Monaco Ali Karimi — una leggenda in Iran, 127 partite in nazionale — ha invitato i tifosi a boicottare gli stadi. Karimi ha 4,5 milioni di follower su Instagram. Come lui ha protestato anche Andranik Teymourian, primo capitano cristiano dell’Iran, che spera di vedere un giorno uno stadio intitolato a Sahar. Massoumeh Ebtekar, la vice presidente del governo con la delega alle Donne e alla Famiglia, ha chiesto di aprire un’inchiesta sulla morte, anche se per la stragrande maggioranza degli iraniani non c’è molto da indagare. Da mesi la FIFA e il suo presidente Gianni Infantino hanno chiesto al governo di Teheran di bloccare la discriminazione delle donne nello sport. Infantino ha minacciato di escludere l’Iran dalle coppe internazionali se il divieto di accesso alle donne non verrà rivisto. L’Iran verrebbe escluso dalle qualificazioni per la coppa del mondo del 2022, tanto che in vista dell’incontro di qualificazione con la Cambogia del 10 ottobre il Ministero dello Sport ha allentato il divieto. Sui social media in queste ore girano le foto di Sahar, prima e dopo la decisione di immolarsi. Le ultime immagini sono quelle dall’ospedale, diffuse dalla sorella, un corpo interamente fasciato dalle bende. Il corpo di una donna che ha dato la vita per vedere una partita di calcio, ma che in verità si è sacrificata per la sua libertà”.