Repubblica: “L’ira di Zamparini: «Tutti i bilanci sono in regola, la società è sana»”
“Presidente Zamparini veramente il Palermo è vicino al fallimento’ «Tutto falso. Il Palermo sta benissimo. Non abbiamo certamente 120 milioni di debiti. In un bilancio, debiti e crediti si bilanciano. Non ci si può limitare a guardare la colonna dei debiti. Bisogna guardare anche quella dei crediti. Il nostro è un bilancio ottimo. Uno dei migliori tra quelli delle società di calcio». Allora cosa succede intorno alla sua società? «Questo me lo sto chiedendo anche io. Me lo chiedo soprattutto perché siamo in una fase molto delicata della vendita del Palermo. I bilanci sono pubblici e basta guardarli con attenzione per capire che non siamo vicini al fallimento». Ammetterà che non sono tutte rose e fiori? «Sono io il primo a dirlo. È vero che non ho più la possibilità di investire nella squadra ed è per questo che voglio vendere. È altrettanto vero che non abbiamo problemi di liquidità. Nel conto del Palermo in questo momento ci sono diciassette milioni di euro. Anche non vendendo, con le plusvalenze e con il paracadute, potrei andare avanti con un bilancio sano. Quello che mi chiedo è altro ». Cosa? «Perché dopo quindici anni nei quali ho dato tanto alla città Palermo mi fa questo? Sono una persona onesta e chiedo almeno rispetto. Sto cercando di vendere perché sono stanco, ma anche perché le persone che arriveranno potranno dare continuità e dare amore al Palermo. Perché gettare fango sulla mia persona in un momento delicatissimo come questo?». Teme che possa esserci qualche ripercussione sulla trattativa? «Lei cosa penserebbe leggendo certi articoli? Qualche tempo fa, per una inchiesta della procura di Napoli nella quale si ipotizzava che dovessi dare 63 mila euro al figlio di Moggi, una banca svizzera mi ha chiuso il conto. Non ci si rende conto dell’importanza di certe cose». Ma in procura a Palermo esisterà pure qualcosa? «Oggi (ieri per chi legge n.d.r.) ho mandato in procura i miei avvocati. L’unico problema riguarda un ritardato pagamento dell’Iva. Parlando di Palermo e di Zamparini magari qualche sarà stato solleticato a indagare. Ma io sono contento se questo avviene. Anzi, lo facesse pure visto che non ho nulla da nascondere. La Covisoc (l’organo di controllo delle società di calcio n.d.r.) ogni mese fa le pulci ai nostri bilanci che vengono certificati da un istituto internazionale. Se le cose non fossero in regola non potremmo nemmeno iscriverci al campionato». Non le sembra comunque arrivato il momento di passare la mano? «Lo penso da tempo. Di questo calcio ne ho piene le balle. Venerdì compirò 76 anni e sono veramente stanco di questo mondo e di queste porcherie. Indipendentemente da dove arrivino. Oggi (ieri n.d.r.) sono andato a Losanna per la vicenda legata a Dybala e ai suoi procuratori e le ho cantate al Tas. Gli unici debiti che ho sono con i procuratori che sono degli estorsori». È un mondo nel quale lei ha però vissuto per quasi trent’anni «In questi anni ho sempre avuto concetti sani. Ho sbagliato come tutti ma sono una persona oneste e mi offendo se qualcuno lo mette in dubbio». Torniamo al closing che è quello che in questo momento è quello che sta a cuore ai tifosi rosanero. In quanto tempo si chiude? «In una settimana o dieci giorni al massimo. La trattativa è in una fase molto avanzata. A questo proposito, abbiamo ricevuto i complimenti da parte della banca che sta curando l’affare per l’amministrazione perfetta. Ci hanno chiesto tanti documenti e in due giorni glieli abbiamo dati tutti. Stamattina (ieri (n.d.r.) ero sconvolto proprio per questo ». Teme che l’affare possa saltare? «Non credo, ma aspetto le reazioni. La cosa che so è che abbiamo fatto fronte a tutti gli impegni e domani (oggi per chi legge n.d.r.) vedrò Baccaglini per una riunione». Ha mai preso in esame la possibilità che il closing non arrivi? «Faccio l’imprenditore e ho sempre la soluzione uno, ma ho anche la soluzione due. Mi auguro e prego gli angeli che alla fine arrivi la uno. Con la due non resterei comunque a Palermo. Cercherei qualcuno che gestisca la società per tornare in serie A e subito dopo troverei un compratore ». Il problema da superare è tra domanda e offerta? «Non esiste differenza tra domanda e offerta. La banca che ha deciso di garantire per il gruppo Baccaglini ora vuole la documentazione per finanziare l’operazione. Bastano 30 o 40 milioni. Poi ci vorrà un’adeguata campagna acquisti»”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.