Repubblica: “L’ex moglie di Daniele De Rossi condannata a 7 anni e 2 mesi per rapina ed estorsione. Fece pestare un imprenditore: “Sai quanto ci metto a farti ammazzare?”

L’edizione online de “La Repubblica” si sofferma sulla condanna all’ex moglie di Daniele De Rossi.

Poche settimane fa era seduta a casa di Ilary Blasi, a cena, a ridere mentre il conduttore Teo Mammuccari ipnotizzava l’ex moglie di Francesco Totti davanti ai commensali. Una situazione sicuramente più piacevole rispetto a quella vissuta ieri, quando Tamara Pisnoli è stata costretta ad accomodarsi a un altro tavolo, quello riservato agli imputati, in un’aula del tribunale di piazzale Clodio, dove il giudice ha condannato lei e altri due imputati, Francesco Camilletti e Francesco Milano, a scontare 7 anni e 2 mesi di carcere per tentata estorsione, rapina e lesioni.

I fatti risalgono al 2013, quando l’ex compagna dell’allenatore Daniele De Rossi, storica bandiera della Roma, insieme ad altre persone ha preteso 200 mila euro da un imprenditore a cui aveva precedentemente versato oltre 80 mila euro “per l’acquisto di una licenza per un impianto di fotovoltaico”, si legge negli atti. L’imprenditore coinvolto suo malgrado nella faccenda si chiama Antonello Ieffi ed è noto anche per essere finito al centro della prima inchiesta su una mancata consegna di mascherine in epoca Covid, un’indagine da cui poi Ieffi è uscito indenne. Ma questa è un’altra storia. Perché esattamente 10 anni fa Ieffi non interpretava la parte dell’indagato, ma della vittima.

Per quei soldi dovuti alla Pisnoli l’imprenditore è stato massacrato, con tanto di naso rotto. Secondo l’accusa l’ex compagna di De Rossi lo avrebbe fatto portare al suo cospetto, in casa, facendolo picchiare. “Sai quanno ce metto a fa ammazzà ‘na persona? Basta che metto 10 mila euro in mano a un albanese, non ce metto niente”, avrebbe minacciato Pisnoli. “Sono stata truffata. Ho invitato Antonello Ieffi a casa mia per cercare di risolvere una questione di soldi in modo civile, trovando una soluzione per la vendita di una licenza. Non ho mai detto a qualcuno di picchiare Ieffi”, si è poi difesa in aula la donna.