Repubblica: “L’ex attaccante allena la Ternana, unica imbattuta in Europa. Cristiano Lucarelli «Ho pagato per il Che, ma resterò comunista»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Cristiano Lucarelli, allenatore della Ternana, unica imbattuta in Europa.
«Bandecchi? Il primo giorno ci abbiamo scherzato, lui mi ha detto di essere liberale e di odiare le etichette, su questo siamo d’accordo. Mi ha scelto perché gli piaceva come facevo giocare il Catania. Mi ha detto che da calciatore ero l’idolo di suo fratello. Come gioca la Ternana? Bene! La palla dev’essere nostra, è un dogma. E nei rari momenti in cui ce l’hanno gli altri, noi si aggredisce. Faticoso ma elettrizzante. Chi è contento mentre fa una cosa, la farà meglio. Poi, è chiaro che contano i ragazzi. Come dice il maestro Mazzarri, gli schemi sono importanti ma con i giocatori bravi vengono meglio. I tifosi più vecchi mi ripetono che non si divertivano così dai tempi di Viciani, anni Settanta. Per essere chiari: se al 90’ stiamo pareggiando una partita che si era messa male, io voglio comunque vincerla nei minuti di recupero, com’è successo per esempio ad Avellino. E di uno zero a zero difensivo non voglio neppure sentir parlare per scherzo».
«Ho visto piazze dove si partiva alle cinque della domenica mattina per andare a giocare, con le nostre auto e senza neppure i soldi per la benzina. Invece, alla Ternana il 10 dicembre hanno pagato lo stipendio di novembre, e il 22 quello di dicembre: mai successo neanche in Serie A. Se penso di aver pagato per le mie idee? Eccome! Anche da allenatore. E quando giocavo, perdevo sempre i ballottaggi. Lucarelli o Bojinov alla Juve? Bojinov! Lucarelli o Toni alla Roma? Toni! Idem in Nazionale. Passavo per essere l’esaurito militante rivoluzionario che, naturalmente, non sono mai stato».