“L’esordio con una sconfitta, poi un pareggio e, in ultimo, una vittoria in trasferta. La crescita del Palermo di De Zerbi è nei fatti ed è evidente a tutti. Una crescita del gruppo che però ha il marchio di fabbrica dell’allenatore. È lui, con ogni probabilità, il valore aggiunto di questo Palermo che sembrava una squadra incompleta, tanto che Ballardini aveva per questo motivo presentato le dimissioni. Una squadra che, invece, sta scoprendo un portiere che a Bergamo è stato tra i migliori e un centravanti al secondo gol consecutivo. Merito di De Zerbi? Probabilmente. Certo è che il tecnico ha fatto della meticolosità, della ricerca del particolare le sue armi vincenti. I video delle gare dei rosa rivisitati subito dopo la fine delle partite, gli allenamenti ripresi da ogni angolazione dalle telecamere, lo studio degli avversari sono alcune delle caratteristiche della metodologia di De Zerbi che ha portato ad almeno tre mosse decisive.
DIFESA CAMALEONTICA Il Palermo ha giocato con la difesa a quattro, ma soprattutto con la difesa a tre. Quello che più salta agli occhi è come la squadra abbia saputo cambiare sistema di gioco a seconda delle esigenze e dell’avversario che si trovava davanti. Nella gara contro il Crotone tutto ciò è arrivato a partita in corso rivelandosi una mossa determinante. De Zerbi e il suo staff studiano al video ogni possibile alternativa soffermandosi sulle caratteristiche degli avversari. Successivamente, questa prima fase di analisi, viene messa in pratica in campo nel corso dell’allenamento. Contro il Crotone, ad esempio, il Palermo aveva preparato la partita in maniera diversa. La squadra però non riusciva a ripartire dalla propria area. Il passaggio a tre con Gazzi centrale ha cambiato volto al Palermo che poi ha pareggiato. Un volto che si è confermato quello vincente anche mercoledì sera a Bergamo contro l’Atalanta.
POSSESSO PALLA Lo aveva detto il giorno della presentazione: «Il Palermo cercherà sempre ti tenere palla e fare la partita». Detto fatto. Dopo il passo falso con il Napoli, la svolta è arrivata a Pescara. Con il Crotone un totale di settantadue per cento di possesso palla e quello che più conta, a partire dal secondo tempo con i calabresi e soprattutto mercoledì sera a Bergamo, squadra più alta a iniziare dalla difesa, centrocampo più offensivo e quasi mai passaggi indietro preferendo le verticalizzazioni e la profondità.
I GOL DI NESTOROVSKI Alzi la mano chi avrebbe immaginato il macedone in gol per due partite di fila? Gol importanti che hanno assicurato quattro punti alla squadra. Probabilmente nessuno tranne Zamparini e, appunto, De Zerbi che ha iniziato a lavorare sull’attaccante che prima della gara di Pescara non aveva mai tirato in porta e che adesso è diventato una delle scoperte del nuovo Palermo, ma da lui De Zerbi vuole una maggiore partecipazione alla manovra offensiva. Solo allora il macedone sarà l’attaccante che De Zerbi immagina per il suo gioco”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.