Repubblica: “Le porte girevoli di Zamparini: esce Novellino, rientra Ballardini”
“Gli mancava questo scalpo per completare la sua collezione. Adesso Maurizio Zamparini potrà dire che non c’è stato allenatore, tra quelli che ha avuto alle sue dipendenze, che non sia stato esonerato. Walter Novellino, infatti, aveva questo personalissimo record essendo riuscito a restare in sella negli anni in cui Zamparini era il presidente del Venezia. Un biglietto da visita che sembrava un buon viatico e che invece non è servito a nulla quando, ieri pomeriggio, il presidente gli ha comunicato una decisione già maturata nei minuti successivi alla sconfitta per 3 a 0 contro la Lazio. Via Novellino, torna Ballardini in quel gioco di porte girevoli che è ormai diventata la panchina del Palermo dove si sono alternate nove guide tecniche eci si sposa, ci si separa ci si rimette nuovamente insieme come se niente fosse e come se la dignità, il rispetto per gli altri e per il lavoro degli altri non contasse nulla. Ballardini torna dopo essere era stato esonerato in diretta televisiva da Stefano Sorrentino subito dopo la vittoria dei rosanero a Verona. «Una partita aveva detto il capitano rosanero – che abbiamo preparato e gestito da soli senza l’intervento del nostro allenatore». Come se niente fosse, Ballardini era stato vicinissimo al ritorno a Palermo già nelle frenetiche ore successive alle dimissioni di Iachini. Zamparini lo aveva contattato ricevendone un assenso di massima. La cosa poi non si fece per le richieste economiche avanzate da Ballardini. Richieste che ieri sembrano invece sono state accettate da Zamparini visto che Ballardini ha firmato un contratto sino alla fine della stagione con ungrosso premio in caso di salvezza e con una opzione per il prossimo campionato a prescindere da quella che sarà la serie nella quale giocherà la squadra. Nei giorni scorsi, proprio Sorrentino si è detto «pronto a fare pace con Ballardini». Forse un via libera al ritorno in panchina del nuovo, vecchio allenatore del Palermo. Ballardini, dal canto suo, ritroverà la squadra a Coccaglio, in provincia di Brescia, proprio dove avvenne il litigio con il capitano rosanero. È questa, infatti, la sede scelta dalla società per tenere la squadra in ritiro lontano da Palermo e dalle sue tensioni. I rosa resteranno a Coccaglio sino alla vigilia della gara con la Juventus. Novellino, che Zamparini ha avvertito dell’esonero intorno alle tre del pomeriggio, chiude con il magro bottino di un solo punto conquistato nelle quattro partite giocate. «Ma abbiamo sbagliato solo quelle con il Chievo e con la Lazio – dice a sua discolpa l’ormai ex tecnico rosanero – Mi ha fatto male soprattutto non prendere almeno un punto a Verona». Chievo e Lazio. Zamparini, senza mezzi termini, le ha definite le due partite più brutte mai giocate dal Palermo. Certo è che il rapporto tra il presidente e il suo allenatore dei tempi del Venezia era già logoro. «Adesso si fa come voglio io». La frase di Novellino alla vigilia della sfida con la Lazio era emblematica di un fuoco che covava sotto la cenere e che è stato prontamente riattizzato dalla sconfitta di domenica sera e dalla contestazione del pubblico. Scelte tecniche non condivise, disaccordo su uomini da impiegare e sistemi di gioco da mettere in campo hanno fatto saltare il banco. L’ultima lite, raccontano, sembra sia stata per l’impiego di La Gumina schierato contro i desiderata del presidente che avrebbe voluto Balogh. «Mi dispiace per la gente di Palermo – dice ancora Novellino – Sono amareggiato e dispiaciuto ma non mi resta che prendere atto della decisione del presidente». L’ esperienza in rosanero di Novellino è durata appena un mese. Iniziata con grandi motivazioni e la «certezza che il Palermo si sarebbe salvato» è finita nel peggiore dei modi possibili. Nella giornata dell’ennesimo esonero c’è anche spazio per le dimissioni di Giovanni Tedesco che da tempo era stato relegato ai margini. «Avrei voluto dare una mano e fare di più dice l’ex collaboratore tecnico e bandiera rosanero – ma non me ne hanno dato l’opportunità. Non mi piace restare a guardare senza poter fare nulla e la mia dignità vale più di un contratto. Non voglio rubare lo stipendio senza potere fare il mio lavoro. Resto però un grande tifosi del Palermo e invito i sostenitori rosanero a stare vicini alla squadra perché la salvezza si raggiunge solo restando uniti»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.