Repubblica: “Le ore calde dei rosa. Il futuro della società si decide in tre giorni. I dettagli”
“I tre giorni dell’aquila. Niente a che vedere con i tre giorni del condor del film con Robert Redford perché l’aquila in questione è quella che campeggia nel logo del Palermo e i tre giorni sono quelli entro i quali si deciderà il futuro della società rosanero. Tre giorni che dovrebbero segnare la fine dell’era Zamparini e l’inizio di quella a stelle e strisce. Dovrebbe, appunto, perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo e si gioca sul filo della dialettica e degli affari. Affari che in questo caso riguardano non soltanto il Palermo ma tutto il “Gruppo Zamparini”. Un filo sottilissimo, dicevamo, che potrebbe anche spezzarsi da un momento all’altro. Ieri, per esempio, doveva essere la giornata giusta per l’incontro e per la definizione dell’intesa, ma tutto è saltato. Difficile sapere il perché di questo rinvio. Le fonti sono abbottonatissime, niente di ufficiale e lo stesso Zamparini, che qualche giorno fa aveva annunciato che la chiusura con il fondo era vicina, è stato invitato alla riservatezza, pena il fallimento dell’operazione. Il rinvio sarebbe avvenuto per motivi logistici, ma è evidente che dietro questo primo incontro andato a vuoto ci sono una serie di retroscena. Primo tra tutti quello legato all’importanza dell’operazione. Il Palermo, infatti, non è che una piccola parte – importantissima per i tifosi ma pur sempre una piccola parte – di una serie di asset che compongono il “Gruppo Zamparini” e che sono al centro della trattativa. Ecco perché per chiudere un affare di questo tipo ci sia bisogno di un ulteriore approfondimento. Restando al Palermo, c’è da definire il futuro di Zamparini. Il presidente, nei mesi scorsi, ha manifestato l’intenzione di mantenere una quota sia pur di minoranza della società. In pratica, Zamparini che è stato l’artefice delle stagioni più prestigiosi della storia del calcio palermitano, adesso non vorrebbe uscire da sconfitto. Dal canto suo è ipotizzabile che il fondo americano voglia dare un taglio netto con il passato proprio per sottolineare una discontinuità con il passato. La soluzione, con ogni probabilità, alla fine verrà trovata a metà strada. Zamparini potrebbe mantenere una carica di facciata, un po’ come la presidenza onoraria offerta a Berlusconi dai cinesi, ma non avrebbe nessun potere decisionale che invece sarebbe totalmente nelle mani del management del nuovo gruppo. Certo è che una risposta a tutti gli interrogativi arriverà entro lunedì. Sino a quel giorno ogni ora può essere quella buona per sedersi ad un tavolo, probabilmente in campo neutro che non sia Vergiate, e mettere nero su bianco quella che è la svolta che tutti i tifosi attendono. Una svolta che avrebbe le sembianze di una firma in calce a un preliminare d’accordo, primo passo per il reale passaggio del Palermo da Zamparini al fondo americano. Un problema sarà convincere Zamparini del fatto che la sua stagione ultra trentennale nel calcio è finita, ma lo stesso presidente ha capito che deve vendere e gli americani vogliono comprare.”. Questo quanto scritto da “La Repubblica”.