“L’auspicio è che in futuro possano esserci delle risposte, altrimenti, a giudicare da quanto visto ieri al Barbera rasenteremmo, bene che vada, il dilettantismo. Qual è il nome della società che ha acquistato il Palermo? «Ancora non lo sappiamo». Quale sarà l’organigramma del nuovo Palermo? « Ancora non c’è. Non sappiamo come è strutturata la società. Ci vorranno mesi o giorni per capire». Chi sarà il presidente ? «Vedremo» . Farete investimenti a gennaio? «Decideremo dopo, la squadra non sta andando male». Chi sono gli investitori che vi affiancano nell’operazione? «Non si può dire». Ma la società che compra il Palermo è quotata a Londra o a New York? «Non si può dire perché ci sarebbero fibrillazioni finanziarie». Quando pagherete il debito di 22,8 milioni? «Mepal (che poi è Alyssa, ndr) pagherà in futuro ma non c’è una scadenza». Insomma un repertorio di reticenze o banalità da far cascare le braccia a terra, come quella di Platt che dice «mi sento a casa mia perché oggi piove anche qui» o l’altrettanto epocale «Il prossimo anno speriamo di essere in serie A» di Richardson. L’unica certezza, che arriva da Belli, fa anche questa rimanere a bocca aperta. «Il Palermo sin qui è stato pagato dieci euro»”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica” parlando della conferenza stampa avvenuta ieri al “Renzo Barbera”, dove si sono palesati i nuovi dirigenti del Palermo lasciando però soltanto dubbi.