Repubblica: “L’attesa della città con il fiato sospeso tra riti, scaramanzie e tifo davanti alla tv”

“Fingono distacco, ma sotto sotto cova il fuoco della passione rosanero. Ieri alle 15 alla partenza del pullman del Palermo dal piazzale dello stadio c’era solo qualche curioso in cerca di autografi. Nessun coro di incitamento, né striscioni o fumogeni come era capitato in passato. Forse c’è anche la componente scaramantica, visto che le ultime vigilie di trasferte accompagnate dai cori di incitamento poi non sono finite proprio bene per la squadra. «Ho accompagnato i miei figli per fare qualche foto con i giocatori – dice Franco Siracusa – Coronado e La Gumina si sono fermati e sono stati disponibilissimi. Speriamo che tutto vada come deve, ma pensiamo che è pur sempre una partita di calcio. Non lo so se vedrò la partita. Non ho Sky e non mi va di andare dove c’è troppa confusione». I bambini però non sembrano essere d’accordo e chissà se lo convinceranno a seguire la partita. In realtà la febbre del tifo sale di ora in ora. Nell’ultimo giorno utile per sottoscrivere la tessera del tifoso e partecipare così alla trasferta di Frosinone si sono presentati circa un centinaio di tifosi rosanero negli uffici di viale del Fante. E ieri pomeriggio, a cinque ore dalla chiusura della vendita dei biglietti per il settore ospiti, erano già stati venduti oltre 300 biglietti a tifosi che sono partiti da Palermo. In tutto sono partiti quattro pullman dalla Sicilia, ma il resto dei sostenitori palermitani arriverà da altrre città. Da Bologna, per esempio, stamattina sono partititi in cinquanta aspettando anche alcuni tifosi che arrivavano da Genova, Milano e Torino. Molti quelli che si sono organizzati per i fatti propri o affittando pulmini. Il settore ospiti conta 800 posti e tutti saranno occupati. Molti tifosi, però, hanno acquistato i biglietti per gli altri settori perché non più residenti in Sicilia e cercheranno di sistemarsi con i colleghi di tifo nel settore ospiti nonostante la vendita per i non residenti fosse interdetta. «Arriverò da Avellino – dice Antonio Vaccaro – ho preso un biglietto in tribuna laterale sud e andrò allo stadio con mia figlia Chiara. Lei per la verità è tifosa dei lupi perché gioca nell’Avellino femminile però mi ha detto che per questa partita tiferà insieme a me per il Palermo». Da parte del Frosinone non c’è stata una grandissima disponibilità nei confronti dei tifosi rosanero. Il club sconsigliava l’acquisto di biglietti per settori diversi da quello degli ospiti. Ma la questione dell’ordine pubblico prevale su ogni ragione di opportunità e alla fine tutto sarà tenuto sotto controllo da un apposito apparato di sicurezza. In città, visto che non sono state concesse deroghe per l’installazione dei maxi schermi in nessuna piazza, ci si organizzerà principalmente in due modi: a casa con gli amici o nei locali che ospiteranno non solo i clienti del sabato sera, ma anche i tifosi rosanero. I locali abilitati si possono trovare cercando quello più vicino con il sito trovabar.sky.it. C’è anche chi seguirà la partita nei club dei tifosi che non sono andati in trasferta, sia nella sede della Curva Nord 12 che in quella della Curva nord inferiore. Ma c’è anche chi ha scelto di rispettare le tradizioni del pallone. «Ho troppa paura – dice Manuel, studente non ancora maggiorenne – la vedrò con mio padre in camera mia. Tutte le partite che contano le guardiamo insieme lì. I miei amici mi avevano invitato al Tc2 a guardare tutti insieme la partita al circolo. Ma l’ultima volta sono andato per la semifinale di Cecchinato e ha perso. Non vorrei rovinarmi la serata un’alta volta». A proposito di Sky, il canale satellitare ha già pronto il piano per il post partita con collegamenti sia da Frosinone che da Palermo. La speranza dei tifosi è che possa essere piazza Politeama la piazza principale del post partita. Scaramanzie, riti e abitudini da rispettare per vedere i novanta minuti al fischio finale scompariranno e tutti sono pronti a colorare di rosanero le strade del centro. Quello che è mancato in questa lunga attesa sono state forse proprio le strade colorate di rosanero. «Ma non sarà mai possibile rivedere le scene del 2004 – dice Vito che quattordici anni fa faceva parte dei ragazzi che colorarono l’Arenella di rosanero – quella volta l’attesa era davvero molto sentita. E la cavalcata della squadra fu trionfale. Questa volta abbiamo rischiato di non andare in A e quindi prima di pensare alla festa pensiamo a battere il Frosinone»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.