Repubblica: “L’Assocalciatori avverte il Palermo: «Trasparenza sulla proprietà». Aspettando il closing, l’assemblea del sindacato lancia un messaggio: «Leadership certa è norme stringenti»”
“Non sono solamente i tifosi del Palermo a seguire con attenzione l’evolversi della trattativa fra Maurizio Zamparini e Paul Baccaglini. Il passaggio di proprietà della società di viale del Fante è tenuto in costante controllo sia dagli organi federali, ai quali la nuova società dovrà rendere conto e ragione nel momento in cui sarà certificato il closing, ma anche dagli organismi di categoria. Su tutti l’associazione italiana calciatori presieduta da Damiano Tommasi. L’argomento delle nuove proprietà delle squadre di calcio è stato fra gli argomenti all’ordine del giorno dell’assemblea generale dell’Aic. In particolare durante i lavori del sindacato calciatori si è parlato dei club che stanno vivendo proprio in questo momento il cambio al vertice, su tutte Palermo e Milan in serie A e Maceratese in Lega Pro. «Le norme sulla trasparenza delle proprietà dei club – dice Damiano Tommasi – andranno rese ancora più stringenti. Le squadre devono avere una proprietà certa e una leadership ben identificabile. Nell’ultimo consiglio federale abbiamo appoggiato una proposta della Lega Pro per abbassare dal dieci per cento all’un per cento la quota di proprietà che obbliga i presidenti a presentare la certificazione di onorabilità e le garanzia bancarie. L’auspicio è che venga approvata e si riesca a tenere fuori personaggi che utilizzano il calcio per altri fini». Dopo il “caso Parma”, con gli acquirenti che si sono rivelati tutto fuorché affidabili, la Federcalcio ha varato delle norme che rischiano di non essere efficienti come invece ci si aspettava. «Il sistema – dice il presidente dell’Assocalciatori – deve essere trasparente, con obblighi stringenti, perché a presentarsi nel mondo del calcio siano solamente degli imprenditori seri. Non so se è stato fatto abbastanza dopo il caso Parma, vista la reiterazione della presenza di alcuni soggetti in società che magari poi non si iscrivono ai campionati successivi o non finiscono nemmeno quelli in corso. La proprietà delle società ci interessa in termini di trasparenza, di garanzie, di sicurezza e di protezione dei calciatori che dal punto di vista professionale sono i primi a soffrire in caso di criticità, ma dovrebbe interessare tutto il sistema calcio. Le norme che sono state varate dovranno essere riviste per fare diventare tutto ancora più trasparente. Ci auguriamo che soprattutto le squadre che affrontano i campionato più importanti abbiano una proprietà certa e una leadership riconoscibile. Non è un caso che chi ha una leadership certa e importante e che pianifica a medio e lungo termine alla fine ottenga anche i risultati migliori».”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.