L’edizione odierna de “La Repubblica” mette a confronto il Palermo di quest’anno con quello della scorsa stagione.
Otto ottobre 2023. Il Palermo esce da Terni con le ossa rotte. Tre a zero secco, dopo lo scivolone per 1-0 in casa contro il SudTirol e la frustrazione della terza sconfitta consecutiva. Non è bastato nemmeno il ritiro storico all’Etihad Campus la tana del Manchester City di Guardiola, la classifica dopo sole 8 giornate è pesante: sette punti e il diciassettesimo posto, in zona play-out.
Basta ricordare questo scenario per capire la portata di un inizio sprint della squadra di Eugenio Corini, che ha fatto pure meglio delle ultime due squadre rosanero promosse in serie A, quella di Guidolin e quella di Iachini. Ma che soprattutto ha già messo diverse lunghezze di vantaggio su alcune formazioni, virtualmente ritenute competitor per la promozione.
Dopo il primo segmento di otto partite, con la pausa per le nazionali, il Palermo può fare un bilancio del primo quinto di campionato, in cui tutto è andato alla perfezione. Un secondo posto che in caso di una vittoria o un pareggio nel recupero della partita in meno contro Brescia può trasformarsi in primato, perché il Parma è avanti solo di una lunghezza Una serie di parametri dimostrano una macchina in piena salute. Terzo miglior attacco con una partita in meno, seconda miglior difesa (ma il Brescia, che è primo in questo parametro, ha giocato due gare in meno) e undici marcatori diversi di tutti reparti