Repubblica: “L’allerta della polizia “I clan mafiosi reclutano gli imprenditori in crisi”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle azioni mafiose nel bel mezzo dell’emergenza Coronavirus. È un’allerta per le squadre mobili, perché indaghino sulle nuove infiltrazioni mafiose nell’economia italiana al tempo del Coronavirus. Il rischio di «ampi margini di inserimento della criminalità organizzata» viene ritenuto alto. E c’è un allarme in particolare che viene lanciato dal vertice della polizia: «L’impatto dell’attuale crisi sanitaria potrebbe esporre maggiormente imprenditori e commercianti delle varie categorie ai tentativi di “reclutamento” economico e di finanziamento illecito, con modalità di interposizione fittizia». «Considerato – scrive il direttore centrale anticrimine – che la crisi attuale porterà un deficit di liquidità, una profonda rimodulazione del mercato del lavoro, e il conseguente afflusso di ingenti finanziamenti pubblici, sia nazionali che comunitari». Su quest’ultimo aspetto, la nota ai questori evidenzia il rischio che i boss intensifichino anche un altro “reclutamento”, quello di funzionari e politici infedeli, con l’obiettivo di arraffare quanti più soldi destinati ad aziende in crisi e persone indigenti. «L’attuale crisi – questa l’analisi – potrebbe favorire sistematicamente il rapporto, con sistemi corruttivi, tra mafie ed esponenti della pubblica amministrazione ed amministratori locali». «Occorre focalizzare adeguatamente l’attenzione – scrive ancora Francesco Messina – in ordine a ogni possibile evoluzione delle strategie criminali, anche internazionali ». E vengono indicati anche degli ambiti a maggiore rischio di infiltrazione: «I settori della filiera agro-alimentare, delle infrastrutture sanitarie, della conseguente gestione di approvvigionamenti, specie di materiale medico, i comparti turistico-alberghiero e della ristorazione, i settori della distribuzione al dettaglio e della piccola e media impresa».

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Redazione Ilovepalermocalcio