Repubblica: “L’addio di Aluko alla Juve: «Torino è indietro, c’è razzismo»”
«Contro la Fiorentina giocherò la mia ultima partita con la Juventus Women». Inizia così una lettera aperta che Eniola “Eni” Aluko ha pubblicato sul Guardian, rivolta a quella che da sabato sera sarà, dopo appena 18 mesi, la sua ex squadra. Secondo quanto riporta l’edizione odierna de “La Repubblica”, l’attaccante inglese nata a Lagos, in Nigeria, lascia Torino. Una decisione presa già da qualche giorno. Apparentemente inspiegabile, fino a ieri. Fino a questa lettera. «A volte Torino sembra indietro di decenni in termini di apertura verso le persone straniere. Mi sono stancata di entrare nei negozi e sentirmi come se il proprietario, dopo aver osservato il colore della mia pelle, si aspettasse che rubassi». E prosegue: «Tante volte all’aeroporto di Torino sono stata controllata dai cani antidroga, come se fossi Pablo Escobar». Aluko non cita comunque episodi di campo: «Non ho sperimentato alcun tipo di razzismo dai tifosi della Juve o all’interno del campionato femminile, ma c’è un problema in Italia e nel calcio italiano». Quale? «I presidenti e i tifosi del calcio maschile vedono il razzismo come parte integrante del tifo». Parole pesantissime, addolcite appena dagli elogi alle compagne «Lisa Boattin, Aurora Galli e Michela Franco. Non dimenticherò mai la velocità con cui due di loro sono venute a trovarmi in ospedale dopo un grave incidente d’auto a Torino ». Finisce così l’avventura in bianconero dopo uno scudetto condito da 15 gol, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana. Torna a Londra, «lavorerò per Amazon a margine della Women’s Premier League. Torino è stata un’esperienza formativa, a volte è importante uscire dalla propria zona di confort e confrontarsi con una realtà diversa». Dolcezza e amarezza si confondono. Domani sera saranno abbracci, saluti e forse rimpianti – conclude il quotidiano -.