“Le acque non si sono ancora calmate fra i tifosi del Palermo. La preoccupazione per l’aria di smobilitazione che si respira attorno ai rosanero dopo il mercato è palpabile. E le domande che si pongono i sostenitori sono tante. Anche sul ruolo che ha avuto il direttore sportivo Nicola Salerno. Salerno, sembra che abbiate programmato la retrocessione. È così? «Non è vero. Veniamo da una partita importante a Napoli. La squadra è viva e da questo pareggio possiamo ripartire. Strutturalmente la squadra ha dimostrato di avere qualche possibilità e dobbiamo giocarcela fino all’ultimo. Potevamo fare certamente qualcosa di più. Ma non c’era uno che facesse la differenza e abbiamo deciso di rimanere così. Appena sono arrivato volevo fare due o tre cose in più, ma poi mi sono reso conto che forse la squadra poteva andare bene così». Vendere per fare cassa e non mandare la Primavera al torneo di Viareggio dopo la finale dello scorso anno lascia intendere che nel futuro potrebbero esserci problemi economici, non crede? «Il Palermo è un club che a livello economico non ha problemi. Poi non so se ci sono altre cose. Ma la situazione al momento è tranquilla». Parla di rosa all’altezza. Ma non pensa che già contro il Crotone avrete problemi di formazione? «Ci mancheranno due ragazzi che stavano facendo bene, ma una squalifica può capitare. Forse siamo carenti in mezzo e più coperti in altri ruoli dove non servivano interventi, ma siamo in 25. Nella partita secca abbiamo dimostrato che ce la possiamo giocare». Toccherà a Sunjic che non ha esperienza in Italia. È un’altra contraddizione rispetto ai programmi di mercato? «Lui è un nazionale bosniaco. Ha giocato parecchie partite e viene dallo Stoccarda, non da un club di terza categoria. È vero che non conosce la A, ma in questi giorni si è allenato con il gruppo e ha buone doti». Zamparini dice che Biabiany non è voluto venire. Lei che non lo ha mai trattato. Può fare chiarezza? «Lui non è mai passato da me. Probabilmente ha avuto contatti con Zamparini, ma non è mai passato da me». Ha incassato tanti no. Il Palermo non ha più il fascino di un tempo? «Ci può stare, siamo nei bassi fondi della classifica, ma questo ci deve dare maggiore spinta nel lavoro. Abbiamo la possibilità di arrivare quartultimi. Fare operazioni di mercato solo per mettere a tacere i malcontenti non è mio costume. Ho solo guardato al gruppo e se c’era la possibilità di fare cose urgenti. Questa è una squadra fatta al novanta percento di giocatori di A e non di C. Qui c’è tutta gente che ha esperienza». Perché avete ceduto Quaison e Hilijemark proprio adesso e senza rimpiazzarli? «Il problema è stato prettamente societario. Quaison era in scadenza e lo avremmo perso a giungo. Hiljemark ha manifestato la voglia di andare via. Non potevamo forzare un giocatore che non voleva restare in un contesto in cui se resti adesso hai bisogno di metterti l’elmetto in testa. Forse su Quaison potevamo badare a salvaguardare il discorso tecnico, ma ormai è andata così». Delle ultime quattro in classifica chi ha lavorato meglio? «Non voglio entrare nel merito. Ma per la mia esperienza, che non è breve nel mondo del calcio, non ho visto grandi stravolgimenti. E l’Empoli ha perso un giocatore importante che è Saponara: El Kaddouri non è Saponara. Sappiamo che non sarà facile, ma vediamo se riusciamo a sentire l’odore di chi ci sta davanti. Il Palermo ha fatto meno di quello che la qualità di questa squadra avrebbe permesso di fare»”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.