Repubblica: “La vendetta di Wanda tra una soap opera e García Márquez”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla vicenda Wanda Nara e Mauro Icardi.
Il romanzo a puntate, anzi a post, di questa sua espiazione è, nell’idea che tutti se ne fanno inevitabilmente, pilotato e coscritto da Wanda Nara, che ha fatto di lui il più celebre dei “mariti di” di questo tempo e anche il più atipico: mentre gli altri sono dei Fedez, dei mangiacarriere, e dalle mogli ricevono fan base , credibilità, doppie e triple A, stando ben attenti a non sorpassarle mai, lui con Wanda ha fatto l’opposto, s’è offerto in sacrificio per lei, deprezzando il suo talento, sperando così che gli venisse perdonato d’essersi preso tutto, inclusa la moglie di un amico, e ottenendo nient’altro che, appunto, il cartellino di “marito di”, al quale tiene, com’è evidente, più che a qualsiasi altra cosa.
È la cosa più facile e divertente del mondo immaginare che la tortura cui Nara sta sottoponendo suo marito sia non solo dirgli a ogni minuto scrivi su Instagram quanto mi ami e quanto sei miserabile o ti porto via casa, figli, mutande e quel poco di reputazione che ti resta , ma pure con quale frequenza, con quali virgole, con quali parole, con quali foto — l’alternanza di scatti in cui lei è seminuda con quelli in cui, invece, è circondata da figli, figlie, borse di Gucci, governanti e cani, in effetti, è sospetta. Questa facile e divertente versione dei fatti è rafforzata dalla tortura maxima: Wanda non risponde. Non un cuoricino, non una reazione, non un repost .
Ricorderete che Maxi Lopez è l’uomo al quale Wanda Nara era sposata quando Icardi s’innamorò di lei, ricambiato nel nanosecondo più denso della storia del calcio. E ricorderete che Lopez trascurava Nara e molto si disse di questo: lei lo aveva lasciato, pur amandolo, per vendetta, la vendetta più atroce poiché Lopez e Icardi erano amici. E ricorderete anche che, tre anni fa, Lopez cercò di trascinarla in tribunale per farla sbattere in galera con l’accusa di aver pubblicato il suo numero di cellulare sui social, causandogli un intasamento del traffico telefonico in giorni cruciali del calciomercato, e lei, anziché presentarsi in aula, passò il pomeriggio a fare shopping e selfie.
A questo punto, dopo esserci resi conto che la sceneggiatura di quest’ibrido di Marquez e Señora è troppo articolata per essere vera, e che quindi Mauro e Wanda ci stanno regalando il film che vuole il pubblico che non abbiamo il coraggio di ammettere di essere, e che probabilmente in questo momento sono nudi su un tappeto di pelo di puma a imbastire un finale degno di noi e di loro, la sola cosa che conta, forse, è chiederci se non sia stata anche un po’ colpa di tutto il nostro incolpare Wanda Nara di qualsiasi cosa, se adesso ci tocca la soap opera dell’espiazione.