L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla stella del Psg femminile aggredita violentemente.
Una serata come tante, di ritorno da una cena con la squadra. Le due giocatrici del Paris Saint-Germain, Kheira Hamraoui e Aminata Diallo, viaggiavano insieme quando la loro vettura è stata fermata da uomini con i volti coperti da passamontagna. La centrocampista Hamraoui, trentuno anni, una delle giocatrici più famose e vincenti di Francia, è stata trascinata fuori dall’auto e colpita su braccia e gambe con spranghe di ferro. Diallo, che era alla guida, è stata immobilizzata ma non ferita, così come le due altre giocatrici nell’abitacolo. Dell’aggressione, avvenuta giovedì scorso, non si era saputo niente. Martedì la squadra femminile del Psg aveva battuto 4-0 il Real Madrid in una sfida di Champions League. Sul campo non c’era Hamraoui, che nella scorsa stagione aveva vinto proprio la Coppa dei Campioni giocando nel Barcellona. “Motivi personali” era stata la motivazione del forfait. Hamraoui era comunque presente in tribuna. Al suo posto, giocava titolare proprio Diallo.
Un avvicendamento a cui nessuno aveva fatto caso fino a ieri quando la centrocampista ventiseienne è stata fermata dalla polizia con l’accusa di aver commissionato l’agguato – rivelato da l’Equipe – contro la collega-rivale a pochi giorni dal match di Champions. Si è scoperto così che Hamraoui era stata ricoverata giovedì in ospedale a Poissy, dove le sono stati applicati punti di sutura sia alle gambe che alle mani. La giocatrice era tornata quest’estate al Psg, dove aveva già giocato dal 2012 e il 2016. Era stata anche convocata nella nazionale francese in ottobre dopo un’assenza di due anni e mezzo, ma aveva dato forfait per un infortunio. L’allenatrice Corinne Diacre aveva allora chiamato al suo posto Diallo, anche lei con un recente passato in Spagna, nell’Atletico Madrid.