L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle riaperture. La giunta Musumeci valuta la possibilità di correggere il tiro sulla quarantena, risparmiando a chi arriva già dal 3 giugno i 14 giorni di auto-isolamento. «Per le aziende siciliane — ragiona infatti il numero uno di Confcommercio Sicilia, Francesco Picarella, che oltre tutto è un albergatore — si può stimare una perdita secca di 30 milioni al giorno. Soldi persi dagli hotel, ma anche da commercio e ristorazione». «In Sicilia — calcola Francesco Saitta, uno degli operatori del settore — ci sono circa 300 aziende per mille imbarcazioni. Sottostimando molto, si può pensare che questo mondo perda circa 700mila euro al giorno». «Il punto — chiarisce Razza — non è tanto stabilire cosa debba accadere oggi, ma cosa dovranno fare i turisti quando i flussi saranno consistenti. Il primo contagio in Sicilia è avvenuto in un albergo: e se sgomberare un hotel a febbraio è facile, farlo in piena stagione turistica è impossibile».