L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla forte siccità in Sicilia.
La situazione delle scuole siciliane è sempre più critica, aggravata da una combinazione di fattori che stanno rendendo l’accesso all’istruzione un incubo per molti studenti. Da una parte, la siccità che ha ridotto i rifornimenti d’acqua ai minimi storici, e dall’altra i continui disservizi dell’Ast (Azienda Siciliana Trasporti), che non garantisce corse regolari, lasciano gli studenti in balia di imprevisti costanti.
Ad aggravare il tutto è la condizione degli studenti con disabilità, che spesso non trovano l’assistenza necessaria una volta arrivati a scuola. Antonio Costanza, dell’Anffas, ha denunciato come l’assistenza per questi studenti sia partita in modo disomogeneo, lasciando molte famiglie in difficoltà.
In diverse città siciliane, tra cui Caltanissetta e Enna, la mancanza d’acqua ha già costretto alcune scuole e università a riprendere la modalità di didattica mista, come avvenuto durante la pandemia. Anche a Nicosia, la situazione è così critica che la dirigente scolastica ha già avvisato le famiglie di possibili sospensioni delle lezioni in caso di condizioni igienico-sanitarie non sicure.
La Protezione civile sta cercando di sopperire all’emergenza idrica inviando autobotti nelle aree più colpite, ma come sottolineato da Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, i mezzi disponibili sono insufficienti a coprire il fabbisogno dell’isola.
Anche il trasporto pubblico è al collasso: corse cancellate e ritardi cronici stanno rendendo impossibile per molti studenti raggiungere le loro scuole, specialmente nelle province di Catania e Siracusa, dove la dispersione scolastica è particolarmente elevata. I disservizi, secondo il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, stanno contribuendo all’aumento del tasso di abbandono scolastico, un fenomeno che il governo regionale sembra ignorare.
Infine, il mancato finanziamento per l’assistenza agli studenti disabili è un ulteriore tassello di questa crisi. L’assessorato regionale ha dichiarato di essere in attesa di fondi ministeriali per risolvere la situazione, ma nel frattempo, molte famiglie restano senza supporto. Questa situazione evidenzia una crisi strutturale che colpisce il sistema scolastico siciliano, dove l’accesso all’istruzione sembra essere diventato un lusso per pochi.