L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato il match perso ieri dal Palermo contro il Perugia, con conseguente decisione di Zamparini di mandare la squadra in ritiro:
“La rivoluzione di Tedino alla fine è un flop e il Palermo incassa a Perugia la sua terza sconfitta di fila. Una sconfitta arrivata a tempo scaduto, ma che non cambia il senso delle cose e, soprattutto, mette a rischio la panchina dell’allenatore veneto che sabato dovrà vincere a Vercelli. Una squadra in crisi che, al termine del match, è stata spedita in ritiro a Coccaglio. Tedino al “Curi”, in avvio di gara, presenta una squadra con otto elementi nuovi rispetto all’undici che lunedì ha iniziato la partita poi persa contro il Foggia. Lascia fuori Il discusso Posavec preferendogli Pomini, e, almeno inizialmente, pezzi da novanta come Bellusci e Nestorovski. In attacco la coppia formata da Trajkovski e La Gumina mentre a centrocampo rispolvera Murawski che tanto era stato caldeggiato da Zamparini. Nella giornata in cui Diamanti, uno di quelli che ha contribuito lo scorso anno alla retrocessione del Palermo in serie B, fa il giro del campo salutato dal suo nuovo pubblico, i rosanero vedono allontanarsi la vetta della classifica. L’Empoli, infatti, si è sbarazzato facilmente del Parma e adesso è a sei punti dai rosanero. Una gara decisa nel finale da Di Carmine, uno dei giocatori inseguiti ma non ingaggiati nel mercato invernale, che ha battuto Pomini decretando la sconfitta dei rosa. Un primo tempo di corsa, di fisico, ma senza conclusioni in porta, senza una emozione e con il Palermo che prova a imporsi, ma a tratti deve lasciare l’iniziativa alla formazione umbra. La Gumina è speso isolato in avanti e i gioco dei centrocampisti, se può servire nella fase di rottura del gioco avversario, fa fatica a impostare le azioni offensive della squadra di Tedino. I rosanero finiscono in avanti, ma sembrano non avere quello spunto, quel guizzo capace di impensierire la difesa del Perugia e anzi rischiano di prendere il gol in contropiede. Tedino capisce che se vuole una squadra più intraprendente deve osare qualcosa e gettare nella mischia il suo attaccante migliore. Così Nestorovski entra in campo al posto di La Gumina e la squadra se ne giova subito se non altro perché alza il baricentro della sua azione. Un potenziale che però non porta mai al tiro in porta e rende sterile lo sforzo della formazione rosanero. Una pecca che ormai è diventata cronica. Tedino intorno alla mezzora fa rifiatare Rajkovic che non giocava una partita da quasi un anno e mezzo mandando dentro Bellusci. Ma, proprio nel suo miglior momento, il Palermo rischia di prendere gol sul colpo di testa di Di Carmine salvato da Pomini con la collaborazione della traversa. A cinque minuti dalla fine arriva il momento di Balogh all’esordio stagionale, ma non è questo il dato che resterà impresso nella memoria della gara. Quello più significativo arriva due minuti dopo il novantesimo. Di Carmine, lanciato a rete, batte in uscita Pomini. E per il Palermo è notte fonda. Adesso il ritiro per cercare di ritrovare lo smalto perduto”.