Repubblica: “La procura pronta a chiedere il rinvio a giudizio per Zamparini. Le ultime”
“La procura di Palermo prepara le contromosse. Dopo che il giudice per le indagini preliminari Fabrizio Anfuso ha respinto la richiesta di custodia cautelare ai domiciliari per Maurizio Zamparini, i pm si preparano a chiedere il rinvio a giudizio nell’ambito della vicenda che vede il patron indagato insieme ad altre sette persone per appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi di origine illecita, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalità. Dopo le ultime mosse del club di viale del Fante con le dimissioni di Zamparini dal consiglio di amministrazione e l’abbandono di tutte le deleghe la mossa del gip era quasi data per scontata, anche se i pm che indagano sul modo in cui Zamparini ha gestito la società di viale del Fante potrebbero ancora proporre appello. Di certo, al di là della contromossa che sarà decisa nei prossimi giorni, la procura procederà con l’avviso di conclusione indagini nel giro di un paio di settimane per poi presentare la richiesta di rinvio a giudizio. Destinatari della richiesta di custodia cautelare ai domiciliari, poi respinta, insieme a Maurizio Zamparini erano anche la sua segretaria Alessandra Bonometti e il commercialista del patron Anastasio Morosi, che deve rispondere anche di favoreggiamento. Per il gip Anfuso non ci sono pericoli di fuga, di inquinamento delle prove o di reiterazione dei reati proprio per il fatto che Zamparini non ha più alcun ruolo operativo nella società di via del Fante e non può inquinare l’inchiesta perché le condotte contestate riguardano le gestioni dalle stagioni che vanno dal 2013 al 2017. Per il Palermo la decisione del gip è un altro punto a favore nella lunga partita contro la procura, visto che arriva dopo la conclusione positiva della vicenda legata all’istanza di fallimento. In realtà secondo i pm nell’ambito dell’indagine ancora in piedi questa mossa non cambia il quadro accusatorio che si baserebbe su risultanze di
accertamenti iniziati nel 2017 durante la trattativa di cessione del club a Paul Baccaglini e andata avanti anche grazie i documenti acquisiti nel corso della perquisizione del 7 luglio scorso e del successivo accesso agli atti compiuto dagli uomini della guardia di finanza fra la sede del club di viale del fante, la casa e gli uffici di Zamparini. Per la procura i comportamenti di chi ha gestito la società rosanero sono stati poco chiari. Per i pubblici ministeri nel cuore dell’indagine ci sono le operazioni di compravendita del marchio passato di mano per più volte per consentire al Palermo di creare plusvalenze, fare quadrare i bilanci e potersi iscrivere nel corso degli anni ai vari campionati a cui ha partecipato il club.”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.