Repubblica: “La Nazionale e Palermo un amore lungo settant’anni”

L’edizione odierna de “La Repubblica” ripercorre la storia della Nazionale italiana a Palermo.

«Ci siamo confrontati con Roberto Mancini e abbiamo scelto Palermo. Vogliamo costruire, a cominciare da stasera, un evento importante, coinvolgendo la città di Palermo, coinvolgendo l’Italia. Con questo 2021 abbiamo intenzione di chiudere una stagione straordinaria culminata con la vittoria dell’Europeo. Ora iniziamo una nuova fase, ricominciando da Palermo».

Il presidente Gravina non ha dubbi e per la sedicesima volta Palermo accoglie l’Italia: una storia d’amore lunga quasi settant’anni. La tradizione è favorevole: tredici vittorie, un pareggio in amichevole con la Repubblica Ceca e una sola sconfitta (qualificazioni europei ‘94) con la Croazia di Boban e Suker (doppietta). Un piano ben studiato dagli avversari. Pochi giorni prima in ritiro, infatti, il ct Blazevic ci aveva spiegato come battere Sacchi, una confidenza dopo cena con palline di carta sul tavolo, al posto dei giocatori, che disegnavano le strategie per mettere sotto l’Italia e per annullare Roberto Baggio.

E ne sono passati circa diciotto dal momento in cui Luca Toni spianò al Barbera la strada per il trofeo di Berlino. Settembre 2004: lo stadio gremito e l’Italia sulla via della rimonta contro la Norvegia. Al 73’ i tifosi chiamano a gran voce il bomber ancora in panchina per cambiare un punteggio fissato dal quarto minuto del primo tempo sull’1-1. Lippi accetta la “provocazione” ed un boato accompagna il centravanti. A Toni bastano pochi minuti per mettere la palla in rete su assist di Zambrotta e il Barbera esplode per il 2 – 1. Una rimonta iniziata da Daniele De Rossi con il gol del pareggio. Storie che si intrecciano con il romanista al debutto più dolce, prodezza poi ripetuta anche nel 2015 con la Bulgaria e nel 2017 contro l’Albania durante il regno “maledetto” di Ventura. Oltre a De Rossi, altri due campioni del Mondo hanno esordito nello stadio palermitano: il “ Pallone d’oro” Fabio Cannavaro, nella gara amichevole contro l’Irlanda del Nord; e Rino Gattuso con la Svezia. Anche per Roberto Mancini sarà appuntamento col destino. Il 24 marzo del ‘93, ventotto anni fa, realizzò una doppietta di testa in Italia- Malta, gara poi terminata 6- 1 per le qualificazioni alla Coppa del Mondo Usa.

Prima dell’arrivo di Zamparini e fino al 2004, in oltre cento anni di storia, i giocatori rosa convocati in nazionale erano stati solo due: Aredio Gimona e Carlo Mattrel. Gimona che proveniva dal Milan, idolo giovanile di Silvio Berlusconi, partecipò nel ‘ 52 alle Olimpiadi di Helsinki segnando tre gol agli Stati Uniti ( 8- 0). Carlo Mattrel, portiere del Palermo miracolo del 1961-62 fu protagonista della clamorosa disfatta in Cile (‘62). L’esplosione di rosanero in azzurro cominciò nella mitica stagione 2004- 2005 di Francesco Guidolin. Oggi di Barzagli, Zaccardo, Grosso, Barone, Toni, Balzaretti e altri restano solo ricordi. La favola è finita, almeno momentaneamente, con il fallimento del della società e con la faticosa rinascita. Ma l’arrivo degli azzurri e l’entusiasmo dei tifosi possono contribuire ad alimentare la speranza di un nuovo sogno. Proprio come sperano Gravina e Mancini.