L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul pari rimediato dal Palermo contro il Benevento e analizza la prestazione dei rosanero.
Per una mezz’ora il Palermo ha pregustato il rientro nella lotta play-off, quando, in vantaggio di un gol, aveva virtualmente agganciato la Reggina e il Pisa che deve ancora giocare. È successo anche nel finale clamoroso, per un minuto, quando Broh ha segnato il gol del sorpasso allo scadere, prima che il Var annullasse tra le proteste rosanero il 2-1 per un tocco di mano di Segre, sul quale restano tanti dubbi. L’1-1 con il Benevento ha schiaffato in faccia ai rosanero la realtà: questa squadra non sa più vincere, nemmeno nel suo fortino, nemmeno contro l’ultima della classe, che ha avuto parecchie occasioni e a differenza di altri avversari che si sono presentati al “Barbera” non ha giocato una gara di pura attesa per non subire gol.
Tanto che Pigliacelli, ancora una volta, è stato il migliore in campo insieme a Marco Sala, autore del primo gol con la maglia del Palermo e di una partita da pendolino instancabile sulla fascia. Non è servito alla squadra di Corini, che nonostante l’ennesimo regalo delle concorrenti (sconfitta del Cagliari e pareggio del Modena), resta decimo, a pari punti con gli emiliani, noni per differenza reti, e a due lunghezze dalla Reggina, che in settimana ha subito altri tre punti di penalità. Non riesce a vincere al “Barbera” neanche questa volta il Palermo. E resta il rammarico di aver perso un’altra occasione d’oro. Con la vittoria, i rosanero avrebbero agganciato l’ottavo posto, in condominio con i calabresi di Inzaghi, e con il Pisa, che giocherà contro il Bari. E invece il pareggio, a 4 partite dalla fine, ridimensiona il sogno play-off, forse definitivamente e non certifica ancora la salvezza matematica.