“Nino La Gumina e Igor Coronado. Due facce della stessa medaglia rosanero. Il primo ha segnato il gol del vantaggio del Palermo a Venezia alimentando così ulteriormente la sua vena realizzativa, il secondo si è invece ritrovato a tu per tu con il portiere avversario Audero senza riuscire a superarlo e fallendo quello che poteva essere il ko che avrebbe ipotecato la finale dei play-off. L’attaccante palermitano ha conquistato il posto da titolare segnando a ripetizione: quello di mercoledì sera è stato il decimo gol in campionato dopo i nove della stagione regolare; undici se si conta anche la rete in coppa Italia al Cagliari. A proposito del brasiliano, invece, era impensabile immaginarlo fino a qualche tempo fa fuori dagli undici titolari. E per la verità qualcuno fra i tifosi ha anche storto il naso quando non lo ha visto nella formazione iniziale schierata da Stellone a Venezia. Ma dopo l’occasione d’oro che gli è capitata fra i piedi a cinque minuti dalla fine il numero di quelli che si chiedevano come mai non avesse giocato dall’inizio è diminuito. Dalla parte di Coronado c’è il peso di un rigore sbagliato contro il Cesena che a conti fatti è costato la promozione diretta. I compagni, lo staff tecnico e chi gli sta accanto ha fatto di tutto per non fargli pesare quell’errore, ma la mancanza di equilibrio dopo l’esaltazione per la sua prima parte della stagione e le critiche feroci dopo il rigore sbagliato rischiano di essere determinati sulla sua serenità. Stellone a Venezia ha scelto di lasciarlo fuori e inserirlo solamente al venticinquesimo del secondo tempo. Un quarto d’ora dopo il brasiliano si è creato l’occasione d’oro per chiudere la partita e cancellare il rigore sbagliato con il Cesena: tutti i tifosi quando ha rubato parla a Modolo lo hanno spinto idealmente verso la porta e verso un gol che avrebbe cancellato ogni tipo di ricordo negativo. Poi, invece, il rumore del pallone fra petto e mano di Audero è risuonato in modo sgradevole coinvolgendo Coronado nel più classico vortice della sindrome di Charlie Brown. Per La Gumina, invece, è stato tutto l’esatto contrario. Al primo pallone giocabile lo ha messo a giro sul palo più lontano, con quello che dopo il gol realizzato al Parma nella partita d’andata di campionato rischia di diventare uno dei suoi marchi di fabbrica. Il palermitano, che ha iniziato la stagione da vice Nestorovski, la sta concludendo da titolare inamovibile proprio al posto del capitano che suo malgrado sta assistendo all’esplosione del bomber di Tommaso Natale. Con le partite ravvicinate tutto può tornare in discussione. Stellone aveva detto prima dell’inizio dei play- off che fra una partita e l’altra avrebbe potuto cambiare anche tre o quattro giocatori. Coronado, partito dalla panchina, potrebbe giocare dall’inizio domani pomeriggio e, chissà, cancellare tutti i pensieri negativi in uno stadio che potrebbe essere pieno di calore anche nei suoi confronti. Pensare di lasciare fuori La Gumina con questa vena realizzativa, invece, per chi non ha responsabilità di gestire le forze all’interno di uno spogliatoio non sembra proprio la soluzione migliore. Anche se per i tifosi, in fin dei conti, quello che conta non è tanto chi gioca, ma vedere il Palermo nuovamente in serie A”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.