“Simone Lo Faso, Giuseppe Pezzella e Leonardo Marson. Sono tre i giocatori del Palermo cresciuti nel settore giovanile di viale del Fante che sono già approdati in prima squadra e che fanno parte del progetto “La giovane Italia”, almanacco ideato dal giornalista Sky Paolo Ghisoni e composto da schede tecniche dettagliate, curate con la collaborazione di Stefano Nava, che illustrano i migliori talenti italiani del panorama calcistico maschile e femminile under 19. Il vivaio rosa è l’unico punto fermo di un club che sta vivendo l’incertezza del closing. Un lavoro costante fatto di ricerca, allenamenti ed educazione al calcio che ha già portato in prima squadra Lo Faso, Pezzella (impegnato in Corea del Sud con gli azzurrini ai mondiali Under 20) e Leonardo Marson. «Il nostro progetto va avanti da qualche anno – dice il responsabile del settore giovanile Dario Baccin – È chiaro che in un contesto più sereno i risultati sarebbero potuti essere anche migliori, ma la strada tracciata per il futuro è buona. In due anni hanno esordito dieci ragazzi provenienti dal settore giovanile. Nello stesso periodo in tutti i campionati professionistici, giocatori provenienti dal nostro vivaio hanno messo insieme 110 presenze. Siamo orgogliosi che in questo almanacco ci siano una decina di nostri giocatori di prospettiva, speriamo che questo numero aumenti. La nostra vittoria più grande quest’anno è stata vedere esordire Gennaro Ruggiero, un under 17 che ha giocato una partita intera in A senza sfigurare». Il lavoro di Baccin, però, rischia di interrompersi a fine stagione. Il suo contratto è in scadenza e potrebbe andare a lavorare altrove, molto probabilmente all’Inter. «Dire quale sarà il futuro – spiega Baccin – è prematuro, bisogna aspettare, vedremo quando avremo le idee più chiare su questo eventuale passaggio di proprietà. Solo allora avremo modo di parlare di altre cose, certo siamo in ritardo con i tempi per la programmazione, ma il progetto Palermo andrà avanti a prescindere da chi ci sarà. Ci sono binari solidi e il treno è ben avviato ». Un aspetto sul quale non si può più perdere tempo, chiunque guidi quel treno, però, è la realizzazione del centro sportivo. «È la cosa principale ed essenziale – è la raccomandazione di Baccin – non si può più derogare, abbiamo due campi in cui ci alleniamo a distanza di trenta chilometri l’uno dall’altro dove dobbiamo far giocare dieci squadre: ci si può solo immaginare le difficoltà che abbiamo per fare combaciare tutti gli allenamenti. Chi prenderà le redini del Palermo dovrà rimboccarsi le maniche e mettere in conto di dotarsi di un centro sportivo, altrimenti diventa tutto più complicato».”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.