Repubblica: “La chat rosa di Sorrentino e Pelagotti”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul siparietto social Pelagotti-Sorrentino. Stefano Sorrentino è stato catapultato ai tempi del suo Palermo grazie a una videochiamata di gruppo su Whatsapp con Alberto Gilardino, Enzo Maresca e Roberto Vitiello. E l’episodio lo racconta, sempre a mezzo social, lo stesso portiere nel corso di una diretta Instagram condivisa con Alberto Pelagotti. Passato e presente rosanero che si incontrano. «Mi stavo allenando con tutta la mia famiglia in video conferenza in giardino – racconta Sorrentino durante la diretta Instagram – siamo tutti sparsi per l’Italia e abbiamo avviato una chiamata di gruppo per stare insieme. Una di quelle cose impensabili e irrealizzabili prima di essere costretti a rimanere a casa per la quarantena. Più che fare esercizi ci stavamo divertendo, perché vedere mia madre sessantenne che fa gli addominali che probabilmente non ha mai fatto in vita sua non è proprio un allenamento. E a questo gruppo si è aggiunta anche una chiamata via Whatsapp con i ragazzi. Ci sentiamo spesso, ma a quel punto addio esercitazioni. Troppe risate». Passato e presente rosanero si sono incontrati davanti a una platea numerosissima di tifosi collegati. «Ma spero anche futuro – sottolinea Sorrentino – non solo passato e presente. Pelagotti ha una grande responsabilità: deve riportare il Palermo dove l’ho lasciato io. Avevo promesso che sarei andato a Palermo a trovarlo. Il coronavirus ha cambiato tutti i piani. Avevo anche detto di sì all’invito di Ficarra e Picone per l’amichevole di beneficenza che si sarebbe dovuta disputare a maggio. Ma manterrò la promessa e tornerò per allenarmi una volta con Pelagotti in rosanero». Fra i due c’è un ottimo rapporto, testimoniato anche dal fatto che Sorrentino è stato uno dei primi a sapere della possibilità per Pelagotti di arrivare in rosanero. «Ho consigliato di correre subito a Palermo – racconta – il ” Barbera” mi ha sempre affascinato e l’ho visto stracolmo sia da capitano rosanero che da avversario. Se mi chiedi quale monumento di Palermo mi ha affascinato di più, anche se non è proprio un monumento, rispondo lo stadio. Oggi faccio l’attaccante e prendo tantissime botte. Giochiamo su campi durissimi in sintetico di prima generazione, mi diverto anche se nell’ultima di campionato ero così stanco che mi sono stirato perché non ne avevo proprio più». Fra i tanti connessi anche compagni di squadra di un tempo, come Massimo Marazzina del Chievo per Sorrentino, e attuali, da Christian Langella a Mattia Fallani per Pelagotti. Fra loro anche Pasquale Castellana, il magazziniere del Palermo.