Repubblica: “La carica dei 101: al bar, a dormire, o in pescheria. Vita da furbetti del cartellino”

L’edizione odierna de “La Repubblica” dedica ampio spazio al caso degli assenteisti alla Rap di Palermo.

C’era chi dormiva in auto le ultime due ore deltumoe chi si presentava con un’ora di ritardo mostrando ai colleghi il pesce  freschissimo appena comperato al mercato. C’era chi aveva un doppio lavoro in Pizzeria e doveva andarsene prima, lasciando sporchi e puzzolenti angoli di mercato rionale e chi semplicemente andava al bar a giocare la schedina del Superenalotto. Gli orari di lavoro, contrattati con certosina pignoleria dai sindacati in ogni loro aspetto, nella sede Rap di via Ingham a Brancaccio erano solo numeri appesi su un foglio all’entrata. In pochi li rispettavano nella primavera di due anni fa, al punto che in 90 giorni gli investigatori dei carabinieri hanno accertato 1385 cpisodi di assenteismo con oltre 2.800 ore non lavorate, equivalenti a 350 turni di lavoro, per un danno di circa 40 mila euro.

Per la partecipata del Comune che si occupa della gestione dei rifiuti non è la prima volta che accade. Negli ultimi dieci anni sono cinque le grosse indagini che hanno coinvolto i dipendenti della Rap, sempre per gli stessi reati: assenteismo e furto di carburante o materiale aziendale. Inchieste che hanno portato a decine di arresti e centinaia di denunce. Ieri mattina ancora una volta i dipendenti sono finiti nel mirino della magistratura nel maxi fascicolo aperto dalla procura guidata da Maurizio de Lucia. Le indagini sono coordinate dall’aggiunto Paolo Guido che ha indagato 101 dipendenti, quasi tutti operatori della sede di via Ingham, dove partono gli spazzatori dei mercati rionali e dove c’è quel che resta dell’officina per i mezzi dopo lo smantellamento del servizio voluto dalla dirigenza.

Nel corso dei pedinamenti qualcuno è stato visto, in orario di servizio, entrare in un condominio con una ragazza 0 apparecchiare i tavoli della trattoria del fratello. Altri si allontanavano dal lavoro dopo aver timbrato anche per i colleghi per poi sedersi al tavolo di un bar. Tra i dipendenti c’era chi timbrava con un “badge jolly” (in teoria a disposizione di chi si dimentica il proprio tesserino c utilizzabile solo dopo aver firmato gli appositi moduli) che si trova in portineria. Con quella tessera risultavano presenti decine di dipendenti che invece non erano in servizio, proprio nei periodo tra maggio e luglio del 2021 quando Palermo ha vissuto una delle più gravi emergenze rifiuti degli ultimi anni, con montagne di immondizia in mezzo alla strada.

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Redazione Ilovepalermocalcio