Repubblica: “Ko in casa con il Cittadella, il Trapani esce tra i fischi”

“Impietosa, la legge di Murphy si abbatte sul Trapani. È proprio vero che, in certi momenti, se qualcosa può andare male, va ancora peggio. Ma nella sconfitta casalinga dei granata contro il Cittadella (0-2), non c’è solo l’impronta della casualità o della sfortuna. C’è anche la complicità di una squadra, scopertasi improvvisamente fragile e incapace di far girare le partite dal proprio lato. Questa volta, il Trapani ha trovato di fronte a sé un’avversaria in assoluto stato di grazia, abile a trasformare in pregi i propri limiti, e capace di colpire nel momento giusto. La fase centrale del primo tempo è una dimostrazione solare del perché il Cittadella sia arrivato a Trapani da capolista: umile e organizzata, gioca un calcio ordinato e con tre uomini costantemente in attacco. La squadra veneta non crea pericoli, ma non consente al Trapani di dare energia alla sua spinta. Nella fase finale della prima frazione, però, i granata si fanno vedere due volte dalle parti di Alfonso. L’inizio della ripresa è scoraggiante: al primo tiro in porta, il Cittadella passa in vantaggio. È il 51’ e Iorio trova un diagonale da 25 metri che sorprende il portiere Guerrieri. Il Trapani rischia di crollare, lo stesso Guerrieri devia in angolo poco dopo una punizione di Martin e i segnali del pomeriggio infausto si intravedono tutti. La truppa di Cosmi ha comunque il merito di non mollare. Inserendo Citro al posto di Fazio, e con il 4-3-3, la squadra granata arriva vicinissima al pareggio due volte con Ferretti (clamorosa la traversa colta al 62’) e con Citro. Ma la maniera con cui regala il secondo gol (pasticcio del portiere Guerrieri in disimpegno e destro a porta vuota di Litteri) è il simbolo di questo momento. Finisce tra i fischi dei tifosi e con le parole di un Cosmi infuriato. «Da oggi siamo soli ed è una situazione che mi esalta. Tra un mese, però, non consentirò a nessuno di salire sul carro dei vincitori»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.