Repubblica: “Karel Zeman torna a casa da avversario: «Vi racconto la mia infanzia a Palermo»
L’edizione odierna di “Repubblica” riporta le parole del tecnico dell’Acr Messina Karel Zeman in vista della sfida contro il Palermo. Proprio al capoluogo siciliano è legata l’infanzia del tecnico del Messina: « Ho fatto la scuola elementare alle Ancelle Riparatrici del Sacro Cuore di Gesù – ricorda il trainer palermitano, figlio del grande Zdenek – e dall’età di 2 anni ho iniziato a respirare il grande calcio. A Palermo ci sono nato e cresciuto, mio papà mi portava con lui agli allenamenti e l’ho sempre visto come un punto di riferimento, pur essendo molto piccolo. E proprio con lo stadio “ La Favorita” è stato amore a prima vista. Il mio primo impatto con il mondo del calcio». E quelle immagini sono indelebili, con l’allenatore giallorosso che riapre il suo cassetto dei ricordi pensando alla sua infanzia e riavvolgendo quel nastro che lo porta nuovamente a respirare un calcio d’altri tempi. « È difficile pensare ad un singolo aneddoto – racconta Zeman – ma sicuramente ho tanti bei ricordi. Giocavo a bordocampo con un pallone mentre mio padre dirigeva gli allenamenti. Non ho mai visto le partite da tifoso, ma sempre con un occhio critico e sotto il profilo didattico e questo grazie a mio papà. E probabilmente da sempre ho sentito l’esigenza di ripercorrere le sue orme. Non posso dimenticare il mio primo impatto con i calciatori – continua – in particolar modo Maurizio Schillaci, Giacomo Modica e Castrense Campanella. Maurizio Schillaci era impressionante mentre con Giacomo Modica ho ancora oggi un ottimo rapporto ». Karel ha dato grandi soddisfazioni a papà Zdenek e mamma Chiara, non solo sotto il profilo sportivo: «Mi sono diplomato al liceo classico e poi mi sono laureato in lingue con il massimo dei voti. Ho sempre cercato di raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato e ci tenevo a rendere fieri di me i miei genitori». Domenica Karel giocherà “in casa”, ma questa volta nei panni di avversario. In sole due partite il tecnico siciliano ha portato sullo Stretto idee, grinta e carattere, un calcio allegro e spumeggiante, ma soprattutto è riuscito ad avere un impatto devastante sotto il profilo dei risultati, con due vittorie consecutive, tanta intensità, grande ritmo e belle trame di gioco. Immancabili agli allenamenti quei gradoni “zemaniani”. E quel 4-3-3 marchio di fabbrica di papà. «Ai campi Castelnuovo, con mio padre, ho imparato tanto, i metodi sono gli stessi e la visione del calcio anche, ma poi ogni allenatore ha il suo stile. È vero che siamo in crescita e sono contento della prestazione messa in campo contro il Biancavilla, ma dobbiamo ancora lavorare tanto e migliorare sotto tanti punti di vista. Il Palermo è sicuramente la favorita per la vittoria del campionato, ma noi ce la giocheremo, ci divertiremo e spero anche di riuscire a far divertire i nostri tifosi. Per me sarà sicuramente una grandissima emozione giocare a casa mia, con la mia famiglia sugli spalti. Le festività le ho sempre trascorse a Palermo, i miei parenti vivono lì». E Zeman, che ha mantenuto saldamente il suo accento palermitano, chiude con una dedica “ speciale”: «Domenica scorsa, contro il Biancavilla, è stato bellissimo conoscere al “Franco Scoglio” il piccolo Dylan Maceli – conclude il tecnico peloritano riferendosi al bimbo messinese affetto da tetraparesi spastica, epilessia sintomatica, ipovedenza e da un grave ritardo psicomotorio, che ha letteralmente “ scatenato” la solidarietà del mondo dello sport e non solo – Gli abbiamo regalato un cappellino e la nostra maglia, ma non deve restare un episodio isolato. Speriamo di potergli dedicare un bel risultato. È anche questo il bello del calcio ed è la dimostrazione dell’importanza del connubio magico e vincente tra sport e solidarietà».