L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla Juventus.
Il titolo in Borsa era salito del 5,07%, una buona notizia per la Juventus, alle prese con l’emergenza Coronvirus esattamente come tutto il mondo dello sport (e non solo). Ma a provocare il rialzo era stata la diffusione di un comunicato “falso”: è qui che si configura l’accusa di aggiotaggio, quella che spaventa di più i vertici del club che solo per questo reato rischiano fino a 12 anni di carcere.
L’oscillazione positiva arrivò grazie all’intesa del 28 marzo 2020 con i calciatori che rinunciavano, formalmente, a quattro stipendi. Allo stesso tempo fu nascosta l’intesa che prevedeva la restituzione ai giocatori di tre delle quattro mensilità alle quali avevano rinunciato. «Per questioni legislative di Borsa» il comunicato ufficiale doveva però uscire diverso rispetto alla reale intesa raggiunta.