“La grande paura è passata, ma il Genoa prepara la partita di domenica contro il Palermo, già matematicamente retrocesso in serie B, con la stessa grandissima concentrazione che aveva accompagnato i giorni del ritiro pre Inter ad Acqui. Da ieri Juric e i suoi giocatori sono di nuovo in ritiro e in Sicilia non potevano che andare a Torre del Grifo, il modernissimo centro sportivo (quattro campi di calcio a undici, uno a sette, uno a cinque e due piscine) con annesso hotel e centro benessere che il Catania aveva costruito quando pensava di essere una solida realtà della nostra serie A, e mai pensava di ritrovarsi in due soli anni in Lega Pro facendo tutta questa fatica per risalire. Per la Sicilia è partito anche Simeone, dopo che anche gli ultimi esami effettuati in mattinata avevano confermato che non c’era alcun tipo di frattura, ma solo un forte trauma contusivo con la presenza di versamenti. La sua presenza in campo domenica alla Favorita è a forte rischio, ma il ritrovato Pandev in questo momento è una garanzia. E dire che l’uomo della provvidenza rossoblù (tre gol nelle ultime quattro partite) a gennaio sarebbe dovuto andare in Cina. Era arrivata una mega offerta, lui aveva accettato e il Genoa era ben disposto a lasciarlo andare. Non si erano, però, trovati d’accordo su come chiudere il contratto. È andata bene così, anche se Pandev con Mandorlini era addirittura finito fuori rosa. E Juric a rimetterlo in gioco ci ha visto giusto. Il pazzo Genoa di quest’anno in casa ha battuto Juventus, Milan, Inter e Fiorentina e ha pareggiato con Napoli e Lazio. Ed è davvero incredibile che una squadra con queste potenzialità finisca per lottare per non retrocedere. Ha ragione Juric quando rimanda a fine campionato il tempo dei processi: «Ci sarà tempo e modo per capire di chi sono le responsabilità se le cose sono precipitate in questo modo». Anche Juric ha certamente delle colpe, ma si è comunque guadagnato il rispetto di tutti i tifosi genoani per come si è gettato anima e corpo in un’avventura che a un certo punto sembrava disperata. Ha fatto diversi errori di inesperienza, ma questo Preziosi quando ha deciso di affidargli la panchina di Gasperini doveva metterlo nel conto. In fondo dopo le stagioni nel settore giovanile aveva sulle spalle solo l’anno in Lega Pro col Mantova e quello in serie B col Crotone. Ora però l’esperienza Juric l’ha fatta sulla sua pelle e si sa che un anno al Genoa vale come tre o quattro in piazze come Empoli o Sassuolo. Juric ha ancora due anni di contratto (700 mila euro netti a stagione) e sarebbe davvero paradossale se Preziosi, dopo aver deciso di dare fiducia ad un allenatore senza esperienza, decidesse di non riconfermarlo dopo che l’esperienza se l’è fatta sul campo. In tempi non sospetti, quando lo spauracchio della serie B sembrava ancora lontano, la società rossoblù aveva tastato il terreno con Maran del Chievo. Un contatto esplorativo come quello con Rino Gattuso che a Pisa, alla guida di una squadra senza società, sta comunque tenendo duro nonostante una retrocessione inevitabile. Una situazione di classifica che precipitava di domenica in domenica ha però congelato ogni ipotesi sull’allenatore del prossimo anno. Intanto da Londra è arrivata una richiesta per Cristian Stellini, il tecnico della Primavera che nelle intenzioni di Fabrizio Preziosi e Milanetto avrebbe dovuto allenare la prima squadra dopo l’esonero di Mandorlini. Conte, che l’aveva avuto giocatore al Bari e successivamente come collaboratore nel Siena e nella Juventus, lo vorrebbe al Chelsea nel suo staff. Il Genoa nemmeno quest’anno ha chiesto la licenza Uefa. Anche se, vista la classifica, l’Europa era irraggiungibile sarebbe stato comunque un bel segnale nei confronti della tifoseria. Non sarebbe nemmeno stato un lavoro inutile perché quelle carte i dirigenti rossoblù dovranno comunque presentarle per iscriversi al campionato. E c’è tempo sino al 23 maggio per regolare le pendenze coi club stranieri.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.