“Ivan Juric non fa troppi giri di parole: «Questa col Palermo è la partita della vita». Tutti i guai del Genoa, che veleggiava in una brillante posizione di medio alta classifica, iniziarono all’andata proprio contro la squadra siciliana. È un mistero cosa successe realmente quella sera, probabilmente non lo sanno nemmeno i diretti interessati. Fatto sta che il Genoa con un gol all’88’ e uno all’89’ perse per 4 a 3 una partita che a metà del secondo tempo stava vincendo per 3 a 1 e finì addirittura con Edenilson in porta perché a Perin saltarono i nervi. Il Genoa aveva 23 punti, Preziosi si sentiva virtualmente a 26 punti e dunque in una botte di ferro per quanto riguarda la salvezza. Aveva così già imbastito le trattative per le cessioni di Pavoletti e Rincon e non tornò indietro nonostante una sconfitta che fu interpretata come un incidente di percorso da parte di una squadra che troppo presto aveva creduto di aver vinto la partita. Dal Palermo al Palermo, è passato un girone. Diciannove partite nelle quali il Genoa ha raccolto la miseria di 10 punti. Preziosi, dopo la disfatta di Pescara, aveva mandato via Juric, salvo poi richiamarlo frettolosamente dopo aver verificato che con Mandorlini il destino del Genoa sarebbe stato segnato. Il tecnico croato non ha rapporti con suo figlio Fabrizio, ha rotto col suo ex compagno di squadra Milanetto, ma ha dalla sua parte squadra e tifosi. Un mix determinante per battere l’Inter e compiere un passo probabilmente decisivo verso la salvezza. Ora bisogna solo stare attenti a non rovinare di nuovo tutto. E in questo senso vanno interpretare le prudenti e probabilmente sagge parole pronunciate da Gentiletti in settimana: «Anche un pareggio può andare bene». Juric invece vuole vincere per chiudere definitivamente la contesa, anche se non ci sarebbe ancora la certezza matematica della salvezza nel caso il Crotone dovesse battere l’Udinese, ma in questo caso la squadra calabrese dovrebbe poi fare sei punti con Juventus (a Torino) e Lazio (in casa). «Quella in ritiro a Torre del Grifo è stata un settimana che mi ha soddisfatto per impegno e lavoro. Da quando sono tornato, i segnali ricevuti dal gruppo sono stati positivi. Dobbiamo però avere ancora più personalità, provare a forzare le giocate mettendo pressione agli avversari. Con Bortoluzzi in panchina il Palermo ha abbassato il suo baricentro, ma questo gli permette di coprire molto bene gli spazi e ripartire in contropiede, perché hanno giocatori di grande velocità. Dobbiamo avere l’atteggiamento dimostrato con l’Inter, a partire dalla determinazione. In questi lunghi giorni di ritiro abbiamo avuto il tempo per pensare a tante cose, compresa la partita d’andata. E resto della mia idea: la prestazione fu positiva, ma prendemmo due reti su calcio piazzato e pagammo caro un errore individuale». Forse ha ragione Gentiletti nel sostenere che un pareggio può servire alla “ragion di stato”, ma Juric vuole terminare in maniera degna un campionato nel quale la squadra rossoblù ha più volte smarrito la sua dignità. C’è infatti un concetto sul quale il tecnico croato insiste da quando è ritornato alla guida del Genoa: «Dobbiamo ripulire la nostra immagine ». Giocare contro una squadra già matematicamente retrocessa, Juric, che è un ex (la sua avventura in Sicilia da vice di Gasperini non fu particolarmente fortunata), non lo considera un vantaggio: «Nessuno regala niente, tanto meno in un campionato competitivo come quello italiano. Palermo è una grande piazza, tornerà presto in Serie A». La formazione è praticamente obbligata. Rispetto alla partita con l’Inter mancherà Burdisso squalificato e il suo posto al centro della difesa lo prenderà Munoz. Simeone, dopo la botta rimediata da Medel, ha recuperato e gli ultimi due giorni si è allenato regolarmente in gruppo, ma non avrebbe senso rischiarlo quando c’è un Pandev così ispirato (tre gol nelle ultime quattro partite). Non ci sono ricambi per la difesa, in caso di emergenza Juric dovrebbe inventarsi Cofie difensore centrale a meno di non buttare nella mischia il giovane Anibal.”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.