L’edizione odierna di “Repubblica” si è soffermata sul ritorno del crimine, in merito all’aumento dei furti e rapine, in Italia, dopo i mesi di emergenza sanitaria. Il Paese egistra quindi un particolare aumento della delittuosità, non sono solo al Sud, con Campania, Lazio, Toscana, Lombardia e Piemonte che sono le cinque regioni dove è stato registrato il maggior numero di delitti. Nel mirino finiscono le attività commerciali già alle prese con un lentissimo avvio dopo l’emergenza. «È esattamente quello che ci aspettavamo, dal nostro osservatorio abbiamo monitorato l’andamento della delittuosità in rapporto all’emergenza epidemiologica e con le riaperture i dati operativi a maggio hanno subito riscontrato un aumento della criminalità predatoria anche se i numeri complessivi del 2020 ( naturalmente fortemente condizionati dal lockdown) sono ancora in netta diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – spiega Stefano Delfini, dirigente del Servizio analisi criminale, gruppo interforze di polizia, carabinieri, finanza e polizia penitenziaria – un trend a cui siamo preparati con un livello di attenzione molto alto sul territorio». Da sottolineare infine anche il cybercrime, con un notevolissimo incremento rispetto al 2019 con una media di 10.000 denunce ad aprile e maggio, tra attacchi informatici ad infrastrutture critiche, dagli ospedali alle aziende farmaceutiche, alle truffe agli utenti dell’e-commerce, al furto di dati sensibili e di identità.