Repubblica: “Italia, oggi con la riunione del Consiglio dei ministri le misure per risollevare il Paese. Stop ai mutui, le ultime”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle misure per risollevare il paese dall’emergenza Coronavirus. Forse è proprio la liquidità il problema più importante per le imprese in tempi difficilissimi come questi. La bozza del decreto parla non a caso di “sostegno alla liquidità delle famiglie e delle imprese tramite il sistema bancario”. Così si corre ai ripari per chi si trova all’improvviso senza le risorse per pagare mutuo o le tasse: si studia una moratoria generalizzata legata al reddito Isee, sotto i 30 mila euro. Chi perde il lavoro per almeno un mese avrebbe diritto alla sospensione per 18 mesi delle rate. Inoltre per le famiglie è prevista la semplificazione della legge Gasparrini per la sospensione della rata di mutuo ai cassaintegrati. Allo studio anche interventi per ammortizzare la volatilità dei prodotti assicurativi e finanziari. Quanto al fisco il tavolo è aperto: si sta studiando la sospensione dei versamenti delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali ma potrebbe entrare anche la sospensione delle rate delle “sanatorie”, la rottamazione-ter e il cosiddetto “saldo e stralcio”. In ballo anche l’estensione a tutto il territorio nazionale della sospensione e del rinvio dei termini degli adempimenti e delle scadenze fiscali. Agevolazioni per i genitori-lavoratori che devono affrontare la sospensione del servizio scolastico: si lavora ad un un classico “congedo parentale per 12 giorni” con un 30 per cento di trattamento retributivo per redditi medio-alti e l’80-100 per i redditi bassi. La seconda opzione, in alternativa, è il voucher da 600 euro per pagare la babysitter (e che sarà più sostanzioso per il personale infermieristico). Il congedo «sarà previsto per tutti i lavoratori dipendenti e per gli autonomi e si potrà usare in alternativa al voucher babysitter», ha preannunciato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo spiegando che si tratterà di una forma speciale di congedo dai 12 ai 15 giorni, e sarà esteso a chi ha figli fino ai 12 anni di età. Non sono previsti limiti di età per le famiglie che hanno figli. Il decreto dovrebbe contenere aiuti diretti e indiretti alle imprese dei settori colpiti: in prima linea ci sono i trasporti, la logistica, gli spettacoli, il traffico aereo seguiti da una lunga fila che sta portando il paese in recessione come ha certificato ieri il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro durante la sua audizione in Parlamento. Per quanto riguarda i lavoratori, saranno stanziati 2 miliardi per il pacchetto ammortizzatori sociali. In primo piano la cassa integrazione in deroga (che riguarda soprattutto i settori scoperti da quella ordinaria, come i servizi e la logistica): sarà rifinanziata e potenziata. Sarà comunque ampliata anche la cassa integrazione ordinaria: sarà fatto attraverso l’introduzione di una procedura semplificata per le imprese che intendono adottarla e con un meccanismo di deroga al limite massimo consentito oggi di 24 mesi. La sanità è il settore maggiormente sotto stress nello sforzo enorme che il paese sta mettendo in atto per contrastare il coronavirus. Manca un po’ di tutto, ma si corre ai ripari: assunzioni, macchinari e mascherine. Il decreto varato dal governo nei giorni scorsi già dispone misure straordinarie a partire dall’assunzione di 5.000 nuovi medici, tra disoccupati, specializzandi e pensionati. Si interviene inoltre per assumere 15 mila infermieri ed operatori sanitari. Il decreto di oggi stanzierà le risorse: 1,5 miliardi che saranno destinati per 600 milioni al personale, altri 4-500 milioni all’acquisto da parte della Consip con le due recenti gare di oltre 4.000 unità di rianimazione (185 milioni) e 170 milioni di materiali monouso, dalle mascherine, ai guanti, agli occhiali, alle cuffie copricapo, ai camici, ai termometri, alle soluzioni disinfettanti (258 milioni). Una parte delle risorse andrà alle strutture della Protezione civile e alle forze di polizia impegnate in in un superlavoro.