L’edizione odierna de “La Repubblica” fornisce un elenco di domande e risposte in merito agli spostamenti durante l’emergenza Coronavirus.
Fino a quando in Italia non ci si potrà spostare? Le forti limitazioni alla mobilità, che adesso prevedono anche il divieto di spostamento da dove ci si trova a un altro Comune – se non per motivi di lavoro, di salute o necessità resteranno in vigore per altri nove giorni. Ieri la ministra dei Trasporti Paola De Micheli ha firmato la proroga fino al 3 aprile. Poi si valuterà secondo l’evolversi dell’epidemia. Intanto i cittadini italiani dovranno ancora orientarsi tra le norme nazionali e quelle locali, talvolta più restrittive, anche queste confermate fino al 3 aprile. Ieri la Campania ha prorogato l’obbligo di non uscire da casa fino al 14 aprile.
Gli aerei funzionano ancora? I treni sono stati ridotti?
In seguito alle ulteriori limitazioni che vietano lo spostamento da un Comune all’altro – anche per tornare alla propria residenza – aerei, treni e traghetti sono stati ulteriormente ridotti. Ieri il ministero dei Trasporti ha disposto nuovi tagli a Frecce e Intercity, otto corse al giorno, una sola in andata e ritorno sulla direttrice Torino-Napoli. Nelle città con due stazioni, i treni fermano ad una sola per facilitare i controlli delle forze dell’ordine.
Con le auto private ci si può spostare liberamente?
No, anche gli spostamenti in auto, naturalmente, sono vietati se non con le stesse eccezioni. È possibile trovare lunghi incolonnamenti in autostrada causati dai controlli a tappeto delle forze dell’ordine.
Calabria e Sicilia hanno chiuso le porte a arriva dal resto d’Italia.
Taxi e car sharing funzionano come sempre?
I taxi sono disponibili anche se i Comuni hanno ridotto il numero delle macchine presenti. Mai più di due clienti e solo sul sedile posteriore. Possono essere fermati per i controlli ma naturalmente a dover giustificare la legittimità dello spostamento saranno i clienti. I tassisti non dovranno chiedere alcuna autorizzazione.
Gli alberghi e i bed and breakfast sono aperti?
Sì, ovunque tranne in Lombardia.
Anche in questo caso non spetta ai titolari degli alberghi chiedere alcuna giustificazione ai clienti considerato che restano consentiti gli spostamenti per lavoro o per motivi di salute o per assistere una persona.
Esistono zone d’Italia in cui non si può andare?
Sì, e sono sempre di più, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Sono aree dichiarate zone rosse da Regioni e Comuni in cui vige il divieto assoluto di entrare e uscire come è stato per Codogno e Vo’.
Le frontiere italiane sono ancora aperte?
Sì, anche se la maggior parte delle compagnie aeree ha sospeso i voli si può entrare e uscire dal Paese con l’autocertificazione per motivi di lavoro, di salute o di necessità. Chi arriva deve rimanere in quarantena per 14 giorni a meno che non si fermi, per motivi di lavoro, e per non più di 72 ore.
È consentito agli italiani all’estero far ritorno a casa?
Chi è stato sorpreso fuori dall’Italia dal decreto, che sia turista, studente o lavoratore, è autorizzato a tornare a casa se il suo impegno all’estero è terminato anche se regioni come la Sicilia stanno cercando di chiudere le porte anche a loro. La Farnesina sta sollecitando diverse compagnie aeree a organizzare voli straordinari per consentire il ritorno in patria di migliaia di persone.
I pendolari che lavorano in un altro Comune come fanno?
Se nel Comune di lavoro non si dispone di un’abitazione o di un luogo dove poter dormire è consentito spostarsi anche quotidianamente per far ritorno a casa propria anche se in un Comune diverso.
È possibile andare a fare la spesa in un altro Comune?
Di norma è previsto che ci si rifornisca di generi alimentari nel supermercato più vicino a casa ma se questo ricade nel territorio di un Comune contiguo lo spostamento è autorizzato.
È consentito spostarsi per andare a trovare i figli?
Sì, se si è genitori separati è consentito uno spostamento di necessità. Se invece si lavora in un posto diverso da quello in cui risiede la famiglia, in questo momento non è consentito tornare a casa per vedere i figli.