L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla corsa del Palermo che si è interrotta al Barbera.
Per il Palermo è sempre stato un fortino, anche perché a spingere c’è stata una media di 23.112 spettatori a partita, la prima della serie B e migliore di mezza serie A. Eppure al “Barbera” i rosanero hanno perso tantissimo e il rendimento tra le mura amiche è forse il simbolo delle difficoltà della squadra di Corini e del treno perso per la serie A diretta. Con i due tracolli disastrosi dell’ultimo mese — il 2-3 con la Ternana e la batosta conto il Venezia — il Palermo ha perso sei partite in casa su 15. Un dato che non si addice a una squadra che lotta per la promozione e infatti, non a caso, hanno fatto meglio tutte le squadre che precedono in classifica i rosa.
Ma c’è un aspetto ancora più preoccupante in questo trend negativo: i gol subiti. Con le sei reti incassate nelle ultime due uscite al “Barbera”, il Palermo ne ha presi in tutto 21. Peggio hanno fatto solo Lecco e FeralpiSalò, le due matricole che lottano per non retrocedere con rispettivamente 27 e 24 reti e anche la Sampdoria, che ne ha subita una in più, 22. Un elemento che è figlio di tutte le difficoltà di equilibrio e di tenuta mentale della squadra rosanero.
Sofferenza contro le cosiddette piccole che si chiudono e giocano in contropiede e rischi enormi contro le squadre che attaccano a viso aperto. Nella prima casistica possono rientrare le sconfitte contro Cosenza e Cittadella, entrambe per 0-1 e contro il fanalino di coda, l’1-2 del Lecco. Nella seconda, che si è cominciata a verificare dopo la crisi di novembre, rientrano tutte quelle partite in cui i rosa, pur vincendo, hanno concesso tanto e tutto sommato sono stati anche assistiti da un pizzico di buona sorte. Basta ricordare le due vittorie per 3-2 contro Pisa e Cremonese e quella per 4-2 contro il Modena.