Repubblica: “In una fotografia tutto il disastro del closing inglese”

L’edizione odierna della “Repubblica” ripercorre tutto l’iter che ha portato il Palermo fino al giorno d’oggi, con l’entrata e l’uscita di scena di vari personaggi. Ecco quanto si legge:

“La cristallizzazione di un disastro in uno scatto. La rappresentazione plastica di un fallimento in una fotografia. È il 4 dicembre quando, i protagonisti del closing danno vita a una surreale conferenza stampa dove non viene detto nulla […] Dei protagonisti raffigurati il 4 dicembre nel Palermo non c’è più nessuno. Tutti usciti di scena i protagonisti di quello che, a scelta, potrebbe essere definito un dramma o una commedia dell’assurdo.
Ma guardiamoli uno per uno i protagonisti di questa fotografia, alcuni dei quali hanno lo sguardo di chi ha già capito che qualcosa non va. Rino Foschi è uno di questi. Nello scatto è il primo a sinistra. Sembra guardare altrove come a cercare da capire da che parte sta per arrivargli il siluro. E di siluri, in effetti, nei giorni a seguire gliene sono arrivati tantissimi, tra delegittimazioni e provocazioni e invasioni di campo, sino a quello atomico di queste ore quando, c’è da scommetterci, da uomo di calcio si sarà vergognato per la figura che il Palermo stava facendo al mercato. Accanto a lui Maurizio Zamparini, l’ormai ex patron che pochi minuti prima aveva detto che dare il Palermo agli inglesi era «l’ultimo regalo alla città di Palermo» e, quasi sapesse come sarebbe andata a finire, diceva ai giornalisti «non indagate sugli inglesi, piuttosto aiutateli». C’è poi David Platt che dopo aver mangiato il pesce a Sferracavallo e aver partecipato alla farsa in qualità di comparsa si è dileguato. Accanto a lui “il presidente” del Palermo Clive Richardson. Inadeguato presidente sino a ieri, ma quanto basta per far rivoltare Renzo Barbera nella tomba. A tenere la sciarpa rosanero c’è James Sheean, che sembrava un bodyguard ma era uno di quelli che doveva mettere i soldi e che, sentita puzza di bruciato, è sparito pure lui. Si è dileguato anche Maurizio Belli, uno di quelli che ha messo in piedi tutta la “baracca” e che a precisa domanda disse che «il mio socio Facile non è necessariamente coinvolto nell’operazione». Lo stesso Facile che oggi è amministratore delegato del Palermo?”