Repubblica: “In Nazionale Retegui, l’argentino col nonno di Canicattì”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Retegui, l’argentino convocato in Nazionale azzurra.
Quando il signor Angelo Dimarco, a cavallo della seconda guerra mondiale, lasciò la Sicilia, per cercare fortuna in Sud America, mai avrebbe immaginato che il suo nipotino, un giorno, avrebbe vestito la maglia della nazionale italiana. Adesso, quel giorno è arrivato. E per le prossime gare di qualificazione agli Europei del 2024, in programma giovedì e domenica prossima contro Inghilterra e Malta, ci sarà un nuovo bomber, pronto a infiammare i tifosi azzurri: l’italo-argentino Mateo Retegui, con radici siciliane.
Nato a San Fernando, in provincia di Buenos Aires, classe 1999, 186 centimetri per 86 chili, Mateo è un centravanti completo, rapido, ambidestro, grintoso e forte fisicamente, in grado di fare reparto da solo e svariare su tutto il fronte d’attacco. E nelle sue vene scorre sangue siciliano. Il commissario tecnico della nazionale italiana, Roberto Mancini, infatti, lo ha potuto convocare grazie alle origini del nonno materno, di Canicattì, una terra che ha visto tanti figli costretti a fare i bagagli. Mateo è di proprietà del Boca, ma su di lui ci sono i radar di mezza serie A: dall’Inter al Milan, passando per Napoli e Fiorentina. E lui, cresciuto nel Boca Juniors, dove è esploso Diego Armando Maradona, per uno strano scherzo del destino, potrebbe esordire con la nazionale italiana proprio all’ombra del Vesuvio contro l’Inghilterra.