L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla spinta del Barbera in vista della gara contro la Fidelis Andria, che vedrà circa 10mila tifosi allo stadio.
L’obiettivo di tre vittorie consecutive vede questa volta la tifoseria come elemento in più. Il “Barbera” ritorna verso le diecimila presenze per spingere un Palermo che in questo torneo è riuscito a ottenere nove punti in tre partite solamente a novembre, quando la squadra allora guidata da Filippi vinse ad Andria proprio contro la Fidelis, avversario di oggi alle 15, battendo poi in casa Potenza e Paganese. È passato esattamente un girone e domenica ad Avellino è anche tornato il successo in trasferta dopo quattro mesi dalla gara in Puglia.
Con l’imbattibilità casalinga, un ritmo di tre sfide interne vinte (Vibonese, Turris e Juve Stabia) e anche una media di tre gol realizzati a partita sotto la gestione Baldini, ci sono tutte le premesse per eguagliare la striscia precedente. Anche perché l’Andria naviga nella parte bassa della classifica e viene da quattro sconfitte nelle ultime trasferte tra campionato e coppa. «Non credo che i ragazzi sottovaluteranno il match — riflette Baldini — Gli ho detto di allenarsi pensando di aver perso ad Avellino, in modo che possano fare una grande prestazione con l’Andria. Ci saranno anche tanti tifosi, perciò dobbiamo da re di più».
Dopo tante partite in cui il “Barbera” ha raggiunto a malapena le cinquemila presenze, si passerà dal dato peggiore dell’ultimo incontro con la Vibonese a un risultato totalmente opposto, ovvero il possibile record di spettatori. Con l’entusiasmo per il ritrovato successo esterno al “Partenio” e soprattutto grazie all’iniziativa della società, che ha deciso di vendere in tutti i settori i biglietti al costo di un euro, si va verso gli oltre diecimila per cercare di superare il record di dicembre contro il Bari (10.249 spettatori). «La magia che c’è dentro uno stadio e la simbiosi fra squadra e tifosi fa la differenza — dice l’allenatore — Solo giocando bene faremo sentire la nostra gente orgogliosa».
Il pubblico può dare dunque una mano ai rosanero a raggiungere un filotto che consentirebbe di proseguire la marcia in classifica. Perché dopo i tre punti ad Avellino è tornata a farsi interessante con l’importante — in ottica play-off — seconda posizione al momento occupata dal Catanzaro che adesso è soltanto a meno quattro. E il Palermo ha anche una partita in meno da recuperare rispetto alle rivali che stanno più in alto (a parte l’Avellino, nella stessa condizione). Nella sfida di oggi l’unico assente è lo squalificato De Rose. Baldini ha rinunciato al capitano soltanto nel crollo di Foggia, inserendolo comunque già nel primo tempo. Al suo posto di nuovo dall’inizio Damiani che affianca Dall’Oglio, autore di una bella prova ad Avellino.
Il Palermo però recupera Perrotta dopo la squalifica, Accardi dal virus intestinale e Fella dall’infortunio. Qualche cambiamento nella formazione ci sarà, visti i tanti impegni ravvicinati. La porta è esclusa, per[1]ché Massolo ha ormai guadagnato il ruolo di titolare: «Domenica ha fatto due interventi importanti, questo ragazzo ha grandi qualità — è l’elogio di Baldini — Devo fare comunque i complimenti a Pelagotti perché pensa prima alla squadra».