Repubblica: “Il tribunale prende tempo il mercato ora è a rischio. I dettagli”
Nella giornata di ieri si è tenuta la seconda udienza per il processo del fallimento del Palermo calcio. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica” in merito a quanto accaduto:
“Cosa farà il Palermo nella finestra di calciomercato di gennaio resta un gigantesco punto interrogativo, alla luce del rinvio disposto dal tribunale. Da una parte ci sono le dichiarazioni dell’avvocato fallimentarista del club rosanero, Francesco Di Trapani: «La società è tecnicamente “ in bonis” e può operare sul mercato» . Dall’altra lo spettro del fallimento che renderebbe revocabili dal curatore tutte le operazioni finanziare compiute durante la fase prefallimentare. In mezzo c’è un campionato con l’obiettivo della serie A, con rinforzi già annunciati dal patron Zamparini che potrebbero restare sulla carta. La decisione dei giudici fallimentari di nominare tre periti complica la gestione degli acquisti e cessioni: i tre esperti, uno di Bologna, il secondo di Pescara e il terzo di Palermo, hanno cinquanta giorni di tempo (cui se ne aggiungeranno venti per le controdeduzioni delle parti) per rispondere al quesito posto dal collegio composto dal presidente Giovanni D’Antoni, dal giudice delegato Giuseppe Sidoti e dal giudice anziano Raffaella Vacca: «Sussistono i requisiti di insolvenza della società sulla base degli indici di solvibilità indicati dalla procura nell’istanza di fallimento?» . Gli indici da esaminare sono nove: i debiti per 62,9 milioni di euro, i tre bilanci falsi (2014-2015-2016), il patrimonio netto di meno 18 milioni, la previsione di perdite per 27 milioni al 30 giugno 2018, la precedente istanza di fallimento presentata dalla società FP Sports Associated BV, i pignoramenti subiti da Riscossione Sicilia e dalla Pencill Hill, l’omesso versamento Iva e il piano di ammortamento del debito erariale. Un quesito che rischia di “congelare” il mercato rosanero: ogni variazione del patrimonio societario potrebbe avere risvolti penali in caso di dichiarazione di fallimento. I settanta giorni inizieranno dal 20 dicembre: entro i primi 50 i periti dovranno consegnare una bozza della consulenza tecnica d’ufficio. I consulenti di parte avranno poi 10 giorni per le osservazioni. Infine i periti del tribunale avranno ulteriori 10 giorni per rispondere ed eventualmente recepire le osservazioni delle parti. Una serie di passaggi che fa slittare il pronunciamento nel merito dell’istanza fallimentare a inizio marzo. «Abbiamo illustrato le nostre ragioni — dice il presidente Giammarva — Siamo sicuri dei nostri bilanci».”.