L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla serie D che ricomincia e sul Trapani.
Dieci squadre siciliane ( Biancavilla, Acireale, Sant’Agata di Militello, Fc Messina, Giarre, Licata, Paternò, Sancataldese, Trapani e Troina), cinque calabresi (Castrovillari, Cittanova, Lamezia Terme, Rende e San Luca) e cinque campane (Cavese, Gelbison, Portici, Real Aversa e Santa Maria Cilento). Questa è la geografia del girone I della serie D, che inizierà il prossimo 19 settembre. In attesa di conoscere il calendario, non è difficile comprendere come sia un raggruppamento di difficile interpretazione. Siamo lontani dalla serie D di due anni fa, in cui il Palermo spadroneggiò, esattamente come era nei pronostici.
Alla dodicesima stagione da trapanese (undici nella formazione granata e quella scorsa nel Dattilo), il capitano Luca Pagliarulo non nasconde la volontà di evitare voli pindarici. « Abbiamo il dovere di non illudere nessuno. Sappiamo benissimo – spiega – come questa sia un’annata di transizione e non ci sia da far illudere nessuno. Tanto meno i nostri magnifici tifosi, che hanno sofferto per essere stati un anno intero senza calcio, e si attendono di tornare con gioia allo stadio. Questo, però, è un girone molto difficile, in cui ci sono diverse squadre allestite per vincere. Sulla carta – prosegue il capitano granata – non si può non essere d’accordo con chi considera Lamezia, Cavese e Acireale come le squadre più forti. Ci sono tanti nomi di calciatori eccellenti e budget di prim’ordine che le società hanno investito».