L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla sfida tra Pescara e Trapani, sfida che rievoca una grande delusione per la formazione siciliana. Si attende con curiosità la prima di Castori alla guida del Trapani. La proposta di calcio è stata sempre semplice e basata su un concetto: verticalizzare. Coprire bene la propria metà campo e rilanciare la palla sugli attaccanti non appena la si recupera. Insomma, un calcio essenziale, adatto a chi corre tanto e in cui per nulla ci si preoccupa se si concede l’iniziativa agli avversari. Facile a dirsi, meno a farsi. Sulla scorta di questi dati, si può provare ad immaginare un Trapani schierato con il 4- 4- 2, con questi uomini: Carnesecchi in porta, linea difensiva composta da Del Prete, Strandberg, Fornasier e Grillo; a centrocampo, i due centrali potrebbero essere Taugourdeau e Moscati, mentre gli esterni prescelti sarebbero Biabiany e Colpani; in attacco, Pettinari e Nzola sarebbero pronti a fare a sportellate con i difensori avversari e a raccogliere i lanci lunghi.